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Barolo: il 2021 sarà dedicato al racconto infinito del vino

Barolo: il 2021 sarà dedicato al racconto infinito del vino

BAROLO “Barolo 2021. Racconto infinito” è lo slogan scelto dal paese per presentarsi come prima Città italiana del vino. Il 2021 vedrà attività, eventi, mostre e conferenze che coinvolgeranno anche altri Comuni di Langhe e Roero. La viticoltura sarà un volano di rinascita. Ecco perché, in parallelo alla pianificazione di eventi pubblici, i promotori di Barolo 2021 puntano sull’impegno e la ricerca scientifica, la narrazione e la creatività, la ricerca di nuovi linguaggi comunicativi, la messa a punto di modelli e servizi. Un ruolo decisivo lo giocherà il museo del vino, gestito dalla Barolo & castles foundation. Attraverso il suo comitato scientifico, si insedierà a Barolo un laboratorio permanente che proporrà seminari, forum, conferenze, presentazioni di studi e indagini a sfondo storico o economico. E la Città italiana del vino 2021 si farà capofila di una rete di soggetti e istituzioni per immaginare il futuro dei piccoli borghi.

Le tre parole-chiave attorno alle quali si svilupperanno le iniziative sono: memoria, comunità e futuro. Memoria perché le Langhe sono scrigno di testimoni e patriarchi; comunità perché, prima ancora che un vino, Barolo è un paese; futuro perché ci attende l’inizio di una ricostruzione dei modelli e degli stili di vita, a partire dalle pratiche agricole e di gestione del territorio.  «Questo riconoscimento va condiviso con tutti i barolesi. Ci serviva un segnale di speranza e ripartenza. Speriamo di esserci riusciti», spiega il sindaco Renata Bianco. «Due degli appuntamenti principali in programma riguardano il linguaggio e l’ambiente. Li declineremo con particolare riferimento al vino, ma il messaggio va oltre: dobbiamo ripartire dall’equilibrio uomo-ambiente», sostiene Tiziano Gaia, che ha coordinato il lavoro sul dossier di candidatura di Barolo.

Le iniziative, in via di definizione e suscettibili di variazioni in base all’emergenza Covid-19, inizieranno a febbraio. Il programma sarà consultabile sul sito www.barolo-piemonte2021.it e sui canali ufficiali dell’associazione nazionale Città del vino. Il programma avrà inizio con una lectio magistralis su attualità e prospettive del calendario agrario contadino. A marzo si terrà un appuntamento con gli Stati generali della sostenibilità vitivinicola, in collaborazione con Slow food e con il consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, durante il quale saranno presentati il nuovo manifesto internazionale di Slow wine e il progetto di logistica integrata promosso dal consorzio. Ad aprile sono previste mostre di etichette storiche nei castelli di Langhe e Roero, mentre nel mese successivo sarà organizzato un forum sulle nuove frontiere della narrazione enologica.

A giugno, con la Hall of fame del vino italiano, il WiMu accoglierà una galleria dedicata ai personaggi che hanno contribuito a fare dell’Italia un punto di riferimento dell’eccellenza enologica nel mondo. Seguirà, a luglio, l’iniziativa Vigneti aperti, con i filari palcoscenico naturale di camminate enoletterarie, pic-nic, concerti jazz, corsi di yoga, cacce al tesoro, lezioni divulgative di geologia, giochi per bambini e proiezioni video. Ad agosto torna il tradizionale appuntamento con Calici di stelle, mentre a settembre si celebrerà il decimo compleanno del museo del vino, procrastinato di un anno a causa della pandemia. L’ultimo appuntamento sarà a novembre, con la convention annuale delle Città del vino.

Elisa Pira

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