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Il tredicenne Seferovic è stato ucciso da un proiettile di fucile

L’auto senza assicurazione fugge all’alt dei carabinieri ma va a sbattere contro un lampione

ASTI È stato un proiettile d’arma da fuoco a causare la morte di Haj Roudin Seferovic la notte di Capodanno, all’interno del campo nomadi di via Guerra: la conferma è arrivata dall’esame autoptico disposto sul corpo del giovane, dai magistrati del Tribunale cittadino.

I medici hanno confermato che una gravissima emorragia all’addome è la causa del tragico decesso, i sanitari hanno però rinvenuto, in prossimità della lesione, frammenti di un proiettile calibro 12, utilizzato solitamente nei fucili da caccia. Nella giornata di ieri (mercoledì 6 gennaio), i Carabinieri del comando provinciale hanno eseguito una serie di perquisizioni che non hanno condotto al rinvenimento dell’arma, e ascoltato testimoni che hanno assistito all’avvenimento: al momento non ci sono indagati ma non si trascura nessuna pista, compresa l’ipotesi di una tragica fatalità.

Davide Gallesio

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