Riflettere senza strumentalizzazioni ascoltando il silenzio dei giusti

Riflettere senza strumentalizzazioni ascoltando il silenzio dei giusti

ANALISI STORICA Celebrare la Giornata della memoria, significa dedicare un’intera giornata a tutti coloro che hanno perso la vita a causa di persecuzioni, internamenti, genocidi per mano di dittatori o sistemi politici repressivi.  Una giornata per riflettere sulla insensata brutalità di pochi a sfavore di molti e aiutarci, attraverso la memoria, a non ripetere i terribili errori del passato nel rispetto di tutti gli uomini. Oggi, quando parliamo di questa giornata, ci viene subito alla mente l’orrore nazista nei confronti degli ebrei, certamente brutale, sistematico e aberrante, ma non dobbiamo dimenticarci gli altri drammi, altrettanto violenti e brutali che hanno segnato la storia sterminando migliaia di persone.

Purtroppo il Novecento ormai concluso da due decenni, è segnato oltre che da due guerre mondiali, una guerra fredda, anche da diversi eventi che hanno profondamente lacerato la storia mondiale. Facciamo memoria dei 6 milioni di ebrei morti nei campi di concentramento nazisti, ma anche di 250mila disabili e altrettanti Rom, centinaia di omosessuali e 5 milioni di non ebrei prigionieri di guerra, polacchi, serbi, testimoni di Geova, individui asociali e oppositori politici sterminati negli stessi campi. Ricordiamo un milione e 800mila persone sterminate nei Gulag comunisti, 10mila persone uccise nelle Foibe.

Il regime di Pinochet ha ucciso 3mila persone e la pulizia etnica dei Rohingya in Birmania (Myammar) ha portato alla tomba 7mila persone. Non dimentichiamoci del milione e 800mila persone morte a causa del genocidio armeno, del milione e 500mila persone uccise durante il genocidio cambogiano e infine il milione di persone sterminato durante il genocidio in Ruanda.

Aiutiamo i nostri giovani a esercitare la memoria, e accompagniamoli a comprendere che nessuna persona sterminata valeva di più o di meno di un’altra e non c’è un solo colore politico tra i sistemi dittatoriali che hanno inflitto tanta sofferenza nel secolo appena passato e in questo appena iniziato. Solo così possiamo trasformare la Giornata della memoria veramente in un momento di raccoglimento per coloro che sono morti a causa delle persecuzioni e di riflessione per le nostre scelte politiche future, rimproverando coloro che strumentalizzano un giorno così particolare e di dolore per trasformarlo nel baluardo del proprio partito politico magari confrontando l’importanza di uno sterminio rispetto a un altro. La sfida vera in questo giorno è imparare a rispettarci pur nella diversità per plasmare insieme un mondo libero dal cieco odio razziale.

Walter Colombo

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