Trapianti aumentano in Piemonte, +6% nonostante il Covid

Regione in controtendenza. Cirio: siamo riferimento nazionale

Trapianti aumentano in Piemonte, +6% nonostante il Covid

TORINO In controtendenza nazionale e internazionale, e nonostante la pandemia da Covid-19 che ha sottratto molte risorse alla sanità, nel 2020 il Piemonte vede crescere le donazioni e i trapianti. I donatori sono stati 147 e gli organi trapiantati 460, di cui 443 con intervento eseguito alla Città della salute di Torino.
L’attività di trapianto è salita complessivamente del 6%, a fronte del calo medio italiano del 10%, e di quelli di Paesi come la Francia che ha fatto registrare -25%, la Spagna e la Grecia che si attestano sul -18%, la Gran Bretagna sul -5% e la Germania sul -2%.
I dati sono stati diffusi oggi, venerdì 29 gennaio, in un incontro stampa al quale ha partecipato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, il direttore del Centro regionale trapianti, Antonio Amoroso, il coordinatore regionale Donazioni e prelievi, Anna Guermani, e il direttore generale della Città della salute di Torino, Giovanni La Valle.

«Sono felice per questo risultato che pone la sanità del Piemonte al primo livello sul fronte dei trapianti», ha commentato Cirio. «Questo ci ricorda che non c’è solo il Covid, dramma che a volte fa dimenticare quanto la scienza medica e gli ospedali piemontesi fanno quotidianamente, ottenendo grandi risultati. Sono qui ad assicurare che continueremo a garantire l’eccellenza della nostra sanità». I 147 donatori di organo del 2020 rappresentano per il Piemonte il secondo miglior risultato degli ultimi dieci anni, facendo registrare una crescita del 7,3% rispetto al 2019. Anche le opposizioni alla donazione si sono mantenute al di sotto della media nazionale, attestandosi al 26,5%, ancora una volta secondo miglior risultato degli ultimi dieci anni.

In tutto sono stati trapiantati 247 reni, 158 fegati, 26 cuori, 22 polmoni e sette pancreas, alcune volte nell’ambito di un intervento multiplo, per un totale di 443 interventi chirurgici, con una crescita del 6% rispetto ai 419 eseguiti nel 2019. La Città della salute di Torino, con 388 trapianti alle Molinette e otto all’ospedale pediatrico Regina Margherita, si conferma l’ospedale al vertice per questa attività in Italia. Le Molinette è stato anche l’ospedale italiano che nel 2020 ha eseguito il maggior numero di trapianti di fegato e di rene, 158 nel primo caso e 200 nel secondo, quest’ultimo valore mai raggiunto da un singolo ospedale in Italia.

Il Piemonte è stato in Italia la regione guida nel 2020 anche per l’uso di donatori positivi al coronavirus, a favore di pazienti con positività pregressa o in atto. Cinque trapianti di fegato a Torino sono stati di questo tipo. L’opzione, prevista da un’apposita procedura dal Centro nazionale trapianti, richiede alta professionalità e accorgimenti particolari. Gli indici di sopravvivenza, in gran parte sopra le medie europee, segnalano che a cinque anni dal trapianto sono vivi il 94% dei trapiantatati di rene, il 90% di coloro che hanno ricevuto un trapianto di fegato, il 75% dei trapiantati di cuore e il 50% di coloro che hanno ricevuto un trapianto di polmoni. Nonostante tutto questo, al 31 dicembre 2020 le liste d’attesa segnavano 721 persone in attesa del trapianto di rene, 101 per quello di fegato, 74 per il cuore e 75 per il polmone.

Banner Gazzetta d'Alba