Barolo e Barbaresco in corso di affinamento diventano garanzia per i finanziamenti

Export ed economia segnano bel tempo in un Piemonte diseguale 2

ALBA Si aggiunge un tassello alla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Consorzio di tutela Barolo e Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. I produttori potranno usare i vini più nobili del territorio come garanzia per ottenere nuovo credito in tempi rapidi. Nello specifico, un finanziamento a 5 anni, con un periodo di preammortamento, quanto occorre per far fronte alle difficoltà del settore, ristabilire un equilibrio finanziario in azienda e investire nella ripartenza.

La direzione Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria del gruppo Bancario per sostenere l’iniziativa ha stanziato 50 milioni di euro. Il Consorzio è intervenuto fin dalle prime fasi, facendo da tramite rispetto alle effettive necessità delle cantine e anche in futuro avrà un ruolo attivo nell’iniziativa.

L’operazione – tecnicamente una cartolarizzazione messa a punto dalla divisione Imi corporate & investment banking – permette alle aziende di accedere a un finanziamento pluriennale e continuativo a fronte dell’iscrizione in pegno delle 3 annate di Barolo e delle 2 di Barbaresco in fase di affinamento. Il valore della garanzia sottostante è calcolato sulla base del prezzo delle uve pubblicato dalla Camera di Commercio di Cuneo. L’operazione si basa sulla struttura giuridica del pegno rotativo non possessorio su prodotti agricoli e alimentari, secondo cui il produttore può disporre liberamente del vino dato in garanzia per i processi di lavorazione.

La pandemia di Covid-19 ha creato non poche difficoltà al settore vitivinicolo piemontese. Le più penalizzate sono le imprese maggiormente legate al canale Horeca (hotellerie-restaurant-café), fortemente impattato dalle limitazioni imposte per il distanziamento sociale e dal blocco degli spostamenti di piacere, turistici e di business.

La battuta d’arresto è stata invece meno rilevante per gli operatori legati alla grande distribuzione o organizzati per le vendite online.

Matteo Ascheri, presidente del Consorzio
Matteo Ascheri, presidente del Consorzio

Per Matteo Ascheri, presidente del Consorzio: «Nonostante i problemi legati alla pandemia e le previsioni funeste, il nostro settore ha retto bene nel 2020. È chiaro che nel 2021 ci saranno ancora molte incertezze sui nostri mercati. Sapere di poter contare sulla collaborazione con un istituto di credito di primaria importanza e attento alle esigenze delle nostre cantine come Intesa Sanpaolo ci rende ottimisti e fiduciosi».

Per Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo: «Abbiamo voluto costruire una soluzione su misura per il nostro territorio e darle forza con un primo stanziamento di 50 milioni di euro. Il vino che si affina in cantina diventa un attivo nel bilancio dell’azienda: un’idea semplice, ma che richiede una Banca che voglia assumersi il rischio, un partner affidabile come il Consorzio e il coraggio dei nostri produttori che comprendono come l’unica via praticabile sia continuare a investire in digitalizzazione, nuovi strumenti di lavoro, formazione, comunicazione».

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Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo
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