TORINO «Serve un cambio di passo concreto rispetto alla situazione insostenibile per le nostre imprese venutasi a creare con l’aumento della presenza dei lupi nelle aree collinari e montane. Per questo ben venga l’apertura di un tavolo interregionale a guida piemontese al fine di formulare un documento che punti a dare ai territori strumenti innovativi, rispetto a quelli vigenti, da sottoporre al Ministero dell’Ambiente». È il commento di Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale, alla decisione del vicepresidente della Regione Fabio Carosso, di impostare un lavoro comune con gli assessori competenti delle regioni dell’arco alpino.
Continuano Moncalvo e Rivarossa: «La Regione ha recepito la nostra richiesta di tornare a essere protagonista diretta nella gestione del lupo, visto il crescente numero di esemplari, attuando efficaci azioni di prevenzione e mitigazione, ma anche, se le condizioni lo dovessero richiedere, nuove misure di contenimento di lupi e ibridi per consentire ai pastori e agli allevatori di svolgere l’attività produttiva in sicurezza. La presenza del lupo sta mettendo a rischio soprattutto gli allevamenti zootecnici da carne. senza dimenticare che è in gioco, non soltanto la sicurezza del bestiame, ma anche la tutela dell’incolumità di chi vive le nostre montagne e le nostre colline, con il moltiplicarsi di avvistamenti e predazioni a bassa quota. Per questo serve anche lavorare urgentemente per arrivare a indennizzi da erogare in tempi rapidi».
Sul numero di Gazzetta d’Alba in edicola martedì 2 marzo un servizio sulla presenza dei lupi nella zona del Roero.