Covid: docenti e studenti scienze motorie, «sport abbandonato»

«Chiediamo riforma del settore, un ministro e ristori certi»

Covid: docenti e studenti scienze motorie, "sport abbandonato"

TORINO Anche a Torino, come in altre 25 città italiane, è sceso in piazza questa mattina il mondo dei docenti e degli studenti delle Scienze Motorie e dei diplomati Isef.

La protesta contro il dpcm del 14 gennaio «che ancora una volta lede il diritto di 80.000 professionisti di lavorare e di 6 milioni italiani di poter fare sport assistiti da specialisti» e per chiedere la nomina di un ministro dello Sport.

«È incredibile come lo sport in questo paese sia stato abbandonato a sé stesso – dice Maruen Nadir, laureato in Scienze Motorie e personal trainer a Cuneo – anche dalle istituzioni locali. Sono mesi che chiediamo di incontrare gli amministratori del territorio, ma nulla. Cosa abbiamo fatto di male? Ci appelliamo al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio perché ci incontri al più presto possibile».

Roberta Casti, laureanda e formatrice sportiva in una Rsa di Torino aggiunge: «con il precedente ministro Spadafora avevamo quasi definito il testo dell’attesissima riforma del settore che cadrà in prescrizione se non verrà discussa e varata entro il 28 febbraio. Sarebbe un vero delitto perdere ulteriore tempo per ordinare e normare un settore abbandonato a se stesso, all’abusivismo e all’evasione fiscale. Noi vogliamo lavorare e pagare le tasse, possibile che non importi a nessuno?»

Per tutta la durata della protesta i manifestanti sono rimasti in contatto con i colleghi attivi nelle altre città . «Molti di noi non sono neppure stati raggiunti dai ristori, comunque insufficienti dopo un anno di inattività e il fallimento di molte palestre e associazioni sportive- ha aggiunto Barbara Petrillo, istruttrice e membro del Cism, che riunisce tutti i professionisti – e praticamente nessuno li ha ricevuti da febbraio. La situazione è grave».

(Ansa)

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