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A La Morra Borgata Simane è stata dimenticata?

A La Morra Borgata Simane è stata dimenticata?

LA MORRA Canali di scolo ostruiti da detriti, fognature a cielo aperto, edifici abbandonati che rischiano di crollare, pali della luce usati per ostacolare l’accesso ai campi, pozzi incustoditi senza protezione, situazioni di incuria con plastica bruciata nei vigneti o noccioleti che diventano depositi. Questo lo scenario che è stato denunciato a Gazzetta d’Alba da un residente a borgata Simane, a La Morra, che ha documentato tutto con fotografie. «Premetto che la mia non è una polemica sterile o una ripicca. Sono anni che scrivo all’Amministrazione per segnalare le criticità della zona, anche per una questione di senso civico. La Morra è un Comune ad alta vocazione turistica, ma non esiste solo il centro. Anche da qui passa la gente e anche qui si deve pensare al bene della collettività», afferma il nostro interlocutore.

Le prime e-mail inviate ai tecnici e agli uffici comunali risalgono al 2013. «Da allora ho ottenuto ascolto solo per quanto riguarda il miglioramento dell’illuminazione pubblica, ma restano situazioni particolarmente delicate anche dal punto di vista della sicurezza. C’è una casa della borgata le cui tegole cadono in strada. In quella proprietà disabitata c’è anche un pozzo che non ha protezioni. Spero che il Comune mi ascolti e si adoperi per fare un sopralluogo e per risolvere i problemi riguardanti l’ostruzione dei canali di scolo e il servizio di fognature che noi paghiamo senza in pratica poterne usufruire».

Il sindaco Maria Luisa Ascheri ha risposto alla segnalazione, rigettando l’idea che la borgata sia un territorio abbandonato: «Stiamo intervenendo ormai da tempo e abbiamo attivato le procedure per la richiesta di fondi europei in modo da mettere in sicurezza idrogeologica il sito in questione. Tutta la zona è completamente monitorata con sofisticate apparecchiature. Si tratta probabilmente dell’area più a rischio di La Morra». Continua il sindaco: «Per la connotazione del territorio la normativa urbanistica locale ha fortemente limitato il recupero dei fabbricati esistenti in questa zona escludendo l’aumento del carico antropico. I proprietari degli immobili devono rispettare la normativa vigente, che è molto rigida e non consente importanti ristrutturazioni. Sono necessari interventi di riassetto territoriale per sei milioni di euro».

La disamina del primo cittadino prosegue con la cronologia degli interventi effettuati: «Il 13 novembre 2018 il Comune ha assunto provvedimenti per rimuovere la situazione di pericolo di un edificio disabitato, prospiciente la viabilità pubblica e il proprietario ha prontamente rimosso gli elementi di copertura instabili. L’Amministrazione non può e non deve intervenire nei cortili privati».
Conclude Ascheri: «Per quanto riguarda gli abusi segnalati ho già dato disposizione agli uffici di verificarne la consistenza e di adottare i dovuti atti repressivi. In parte mi risulta siano già stati ripristinati al semplice richiamo verbale del funzionario. Eventuali violazioni o limitazioni non competenti all’Amministrazione dovranno essere segnalate e denunciate agli organi preposti. Intanto, è già stato risolto il problema della barriera privata che utilizzava come supporto improprio un palo della luce».

Daniele Vaira

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