Ultime notizie

Dalla Moretta Brunetti ha affidato tutti alla Madonna

ALBA «Affidiamo a Maria Santissima, la Madre di Gesù e Madre nostra questo nostro tempo difficile, in particolare tutti i malati, gli operatori sanitari e pastorali, le famiglie e i volontari, certi di trovare in lei rifugio, un porto sicuro dove approdare, l’abbraccio di una Madre che non abbandona mai i suoi figli». Così ha concluso l’omelia il vescovo Marco Brunetti nella celebrazione eucaristica odierna presso il santuario Nostra Signora della Moretta ad Alba.

Dalla Moretta Brunetti ha affidato tutti alla Madonna 2

La celebrazione, visibile in streaming, il vescovo di Alba l’ha voluta per ricordare le vittime della pandemia, ma anche «per pregare e sostenere gli operatori sanitari, medici e infermieri, che in ospedale e a domicilio si prendono cura dei molti ammalati», e infine anche per «rinnovare l’affidamento a Maria, venerata in questo luogo come Madonna della Moretta».

In rappresentanza del personale sanitario, ha concelebrato don Domenico Bertorello, responsabile della pastorale della salute diocesana e cappellano dell’ospedale di Verduno.

Brunetti ha concluso invocando: «Madonna della Moretta prega per noi, per questa nostra città che tu vegli dall’alto della cupola col tuo sguardo materno, Amen».

Di seguito diamo l’intero testo dell’omelia.

Santa Messa nella solennità dell’Annunciazione del Signore. Omelia del vescovo Marco

Alba – Giovedì 25 marzo 2021 – Santuario Madonna della Moretta

Carissimi fratelli e sorelle,

    come lo scorso anno, anche oggi nella solennità dell’Annunciazione del Signore, sono tornato in questo bellissimo santuario mariano della nostra città per celebrare con tutti voi l’incarnazione del Signore ma anche per ricordare i defunti a causa del Covid-19, che ad Alba hanno raggiunto il triste numero di 56 persone, per pregare e sostenere gli operatori sanitari, medici e infermieri, che in ospedale e a domicilio si prendono cura dei molti ammalati di questa terza ondata pandemica e in ultimo al termine di questa Eucaristia vorrei ancora rinnovare l’affidamento a Maria, venerata in questo luogo come Madonna della Moretta.

    La festa dell’Annunciazione, di per sé è una festa del Signore, prima ancora che mariana, in quanto oggi contempliamo uno dei misteri più grandi della nostra fede, l’incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo nel seno della Vergine Maria, avvenuta a Nazareth.

    Vi invito ad andare con il pensiero alla grotta custodita nella Basilica dell’Annunciazione di Nazareth e inginocchiarci davanti al luogo che riporta la scritta hic incarnatus est, qui si è incarnato.

    L’incarnazione richiama il desiderio di Dio di farsi vicino, di diventare uno di noi, simile in tutto, eccetto il peccato.

Dalla Moretta Brunetti ha affidato tutti alla Madonna 3L’incarnazione è un vero atto di amore dell’onnipotente verso le sue creature e i suoi figli, donando il suo unico Figlio. Nell’inno ai Filippesi, San Paolo bene esprime questa chenosis, ossia abbassamento, annullando le distanze e rendendo Dio, un Dio vicino: «il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò sé stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce» (Fil 2, 6-8).

    Maria, la Vergine Immacolata, nella sua umiltà e semplicità, di giovane donna, così come la presenta il Vangelo che abbiamo ascoltato, nonostante le sue domande, accoglie questo dono di Dio e con il suo sì pieno e generoso, coopera al disegno salvifico di Dio che ha nell’incarnazione di Gesù il suo inizio e nella passione, morte e risurrezione il suo compimento.

    Anche noi, come Chiesa pellegrina per le vie di questo mondo e soprattutto in questo tempo di pandemia siamo chiamati a essere una Chiesa incarnata, cioè vicina a tutti, in particolare ai malati, ai poveri e agli emarginati di ogni tipo.

    Nella tradizione cristiana conosciamo alcune invocazioni rivolte a Maria che ci aiutano a essere come Lei incarnati nel nostro mondo di oggi, vorrei ricordarne alcune, a tutti noi tanto care.

    «Maria aiuto dei cristiani», questa invocazione ci invita a metterci a servizio, a farci carico degli altri, a divenire «buoni samaritani» capaci di vedere, di toccare e curare quanti troviamo nel bisogno nel nostro cammino di ogni giorno;

    «Maria, salute degli infermi», quanti ammalati, in un letto di ospedale, magari in rianimazione, come vediamo spesso in questi giorni al telegiornale, guardano a Maria come colei che ci porta la salute cioè ci indica la salvezza che viene da Dio, il quale è presente accanto a noi, attraverso i tanti operatori sanitari e spirituali presenti nei luoghi di cura.

    «Maria consolata e consolatrice», la consolazione è un attributo soprattutto di Dio, è lui il consolatore e Maria è consolata da Dio stesso. La consolazione è il contrario della solitudine, esprime vicinanza, affetto. Tutti noi quando siamo presi dallo sconforto per le difficili situazioni della vita sentiamo il bisogno di essere consolati. Abbiamo bisogno di intensificare il ministero della consolazione nelle nostre comunità affinché tutti siano raggiunti e nessuno sia abbandonato.

    Affidiamo ancora una volta a Maria Santissima, la Madre di Gesù e Madre nostra questo nostro tempo difficile, in particolare tutti i malati, gli operatori sanitari e pastorali, le famiglie e i volontari, certi di trovare in lei rifugio, un porto sicuro dove approdare, l’abbraccio di una Madre che non abbandona mai i suoi figli.

    Madonna della Moretta prega per noi, per questa nostra città che tu vegli dall’alto della cupola col tuo sguardo materno, Amen.

Banner Gazzetta d'Alba