VINO Concludiamo il giro d’orizzonte sui dati produttivi della vendemmia 2020 con un focus sulla denominazione Roero. Avevamo iniziato a dicembre con l’analisi di Asti spumante e Moscato d’Asti. Abbiamo proseguito con i vini legati al consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani. Ora facciamo il punto della denominazione che caratterizza i paesi alla sinistra del Tanaro.
La Docg Roero interessa 19 paesi e comprende cinque tipologie: il Roero rosso a base di Nebbiolo, il Roero Arneis o anche Roero bianco, poi le due riserve; infine il Roero Arneis spumante.
La superficie vitata rivendicata è un parametro significativo nell’analisi di una denominazione di origine: ne evidenzia con immediatezza lo stato di salute. In base al dato specifico, possiamo dire che la Docg Roero è in ottimo stato di salute, visto che la sua superficie ha continuato a crescere anche nel passaggio dal 2019 al 2020. L’incremento appare più evidente per l’Arneis, con l’aumento di 18 ettari. Tuttavia, è una tendenza che si è spesso riscontrata nei vigneti a base di Arneis alla sinistra del Tanaro. La tabella evidenzia che gli ettari vitati sono passati da 889 a 907.
Meno prevedibile era l’incremento della superficie vitata rivendicata nell’altro comparto della denominazione, il rosso da Nebbiolo. In questo caso il passaggio dal 2019 al 2020 ha portato un aumento meno significativo, quattro ettari, ma ciò che conta è il segno positivo.
Se si fossero parametrate le aspettative per la produzione sulle previsioni prevendemmiali e vendemmiali ci si sarebbe aspettati un incremento più consistente: così non è stato, anche se l’aumento c’è stato per entrambe le varianti cromatiche del Roero.
Di tutte le tipologie di Arneis sono uscite 6.962.267 bottiglie, con un incremento di 22.883 pezzi rispetto all’anno precedente: poche rispetto alle ipotesi di un incremento tra il cinque e il sette per cento.
La produzione di Roero rosso, storicamente più contenuta, ha avuto invece un incremento proporzionalmente superiore: l’annata 2020 ha infatti dato luogo a 946.667 bottiglie a fronte delle 827.743 del ’19. L’aumento è stato di 118.924 bottiglie. In questo caso, hanno però interferito altri fattori, non ultimo la dinamica tra le annate legata alle decisioni aziendali dei produttori.
Giancarlo Montaldo