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Il Rotary e l’autismo in Con-tatto: dodici ragazzi sulla via Francigena

Il Rotary e l’autismo in Con-tatto: dodici ragazzi sulla via Francigena

CERESOLE L’impegno del Rotary club in favore del mondo della disabilità si conferma anche nel periodo pandemico. Dall’intuizione di quattro rotariani, e dalla conseguente collaborazione tra il distretto 2031 del Rotary club (comprendente le sezioni di alto Piemonte e Valle d’Aosta) e l’Asl di Torino, è nato il progetto Con-tatto.

Pensato per il miglioramento delle abilità sociali di dodici ragazzi affetti da autismo, esso propone un approccio di tipo educativo attraverso l’attività motoria. In programma c’è un percorso di nove tappe (circa 200 chilometri) sulla via Francigena, che nei prossimi mesi, da Ponte a Rigo (Siena), raggiungerà Roma, dove i partecipanti saranno accolti da papa Francesco.

Il cammino permetterà ai ragazzi di affrontare esperienze diverse, che contribuiranno a sviluppare modalità più armoniche di adattamento al proprio ambiente di vita. Si tratta dell’inserimento di «un percorso abilitativo all’interno di un progetto educativo più ampio», come ha sottolineato Roberto Keller, direttore del Centro regionale autismo adulti Asl Città di Torino e coordinatore scientifico del progetto.

Nell’ambito delle tappe di avvicinamento all’inizio del cammino vero e proprio, gli organizzatori hanno scelto Ceresole per svolgere attività di allenamento insieme ai ragazzi. Durante la mattinata di sabato scorso, si sono ritrovati in piazza Vittorio Caccia, da dove, dopo il saluto delle autorità locali, hanno intrapreso il sentiero delle peschiere, un cammino di tredici chilometri tra le campagne e i boschi ceresolesi.

 Dennis Bellonio

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