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A San Cassiano due giovani si occupano dei rifiuti nel parco

A San Cassiano due giovani si occupano dei rifiuti nel parco

ALBA È un venerdì di ordinario lockdown, ma al parco di San Cassiano si respira aria primaverile. Qualcuno corre, qualcun’altro siede all’ombra di un albero e c’è chi improvvisa una partita a calcio. Tutto finito dunque?

Non fosse per le mascherine sui volti delle persone, potremmo crederlo: gli stessi dispositivi li troviamo, senza alzare lo sguardo, anche a terra, ce ne sono dozzine tra le biforcazioni dei sentieri: diverse per colore e forma, oltre all’emergenza, ricordano ai passanti che l’incuria e il disinteresse per gli spazi comuni prosperano indisturbati. In mezzo a tanto degrado, per fortuna, c’è qualcuno che non teme di sporcarsi le mani. Incontriamo Paola Cassinelli e Mariasole Galfré, due giovani albesi, lungo lo sterrato: armate di spirito civico e, naturalmente, di guanti e borse in grande quantità, setacciano il parco alla ricerca dei rifiuti.

Nessuno le paga e, a giudicare dai sacchi neri e verdi traboccanti immondizia, la loro ispezione conferma le peggiori aspettative: magari il corridore non ci fa caso, ma l’area verde è più sporca di quanto sembri a prima vista. La spazzatura non si trova tanto fra la ghiaia o lungo il sentiero principale, quanto nel manto erboso: oltre alle immancabili mascherine, ci sono bottiglie e lattine di birra quasi arrugginite, giornali e guanti di plastica, bicchierini del caffè e addirittura una coperta.
«Il parco è una componente fondamentale della città», spiega Mariasole «questo periodo storico, trascorso per lo più tra le mura domestiche, ci ha permesso di realizzare quanto sia importante avere spazi naturali a disposizione, per il nostro benessere psicofisico. Bisogna però fare qualcosa per salvaguardarli». In attesa che lo spirito civico diventi patrimonio comune dei cittadini, albesi e non solo, si potrebbe cominciare aggiungendo dei cestini e svuotando quelli pieni. Inoltre, prosegue la ragazza, «il contenitore all’interno del parco andrebbe sostituito con un altro meno esposto al vento e alle gazze, responsabili, almeno in parte, del degrado. L’ideale sarebbe poi avere dei moduli per la raccolta differenziata: vetro, plastica e indifferenziato in particolar modo».

A chi bisogna rivolgersi? Massimo Reggio, assessore ai lavori pubblici con delega alle manutenzioni, spiega che la gestione ordinaria della superficie è affidata al vicino Alba village hotel: la struttura residenziale si occupa di tagliare l’erba e raccogliere i rami caduti dagli alberi, ma la rimozione degli scarti spetta al Comune. L’ente, tuttavia, ha appaltato l’incarico al consorzio albese braidese per i rifiuti.
La materia è oggetto delle precisazioni dell’assessore all’ambiente Marco Marcarino: «Noi possiamo suggerire maggiore attenzione, ma non intervenire direttamente». Al netto dei rilievi non si può dire che, nel corso degli ultimi anni, le istituzioni albesi abbiano trascurato il parco di San Cassiano: anzi lo hanno riqualificato con l’aggiunta di giochi per bambini e attrezzature ginniche. Un piccolo sforzo potrebbe ulteriormente migliorarlo.

Michele Gimondo

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