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Il gesto d’amore rivolto anche a colui che l’ha tradito

Il gesto d’amore rivolto anche a colui che l’ha tradito 1

LIBRO Nei primi versetti del racconto della Passione, l’ostilità verso Gesù prende decisamente l’aspetto di una congiura per sopprimerlo. La decisione di eliminarlo si concreta negli accordi con Giuda. È difficile dire in che cosa consiste in pratica il tradimento del discepolo, a parte l’abbandono della causa di Gesù per schierarsi dalla parte dei suoi avversari.

NELLA NOTTE IN CUI FU TRADITO
Angelo Comastri
Edizioni San Paolo
112 pagine
15 euro

In realtà, l’accento del testo biblico non è né sul movente né sulla forma pratica che assume il tradimento di Giuda, bensì sul fatto che è stato uno dei suoi a mettere Gesù in mano ai nemici. Questo punto del  racconto doveva costituire un invito alla comunità a meditare sulla facilità con cui si può passare dalIl gesto d’amore rivolto anche a colui che l’ha tradito discepolato al tradimento, dalla lealtà all’odio; affinché ognuno dei suoi membri pensasse alla propria vita e rinnovasse il suo impegno di consacrazione a colui che si era dato per loro.

Gesù, preparando la Pasqua, già sa chi lo tradisce e che sulla via della croce sarà abbandonato da tutti, ma rimane fedele alla volontà del Padre: che nessuno vada perduto, che per tutti ci sia una possibilità di redenzione. Anche per Giuda, al quale il Signore laverà i piedi e si donerà corpo e sangue. Gesù rimane nell’amore: ama fino alla fine, anche i suoi persecutori, si consegna perché per tutti gli uomini si realizzi il passaggio dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio.

«Proprio nel momento in cui chiaramente si manifestava la nostra indegnità, Gesù ci ha raggiunto con un gesto di amore infinito, un gesto immeritato, un gesto totalmente gratuito, un gesto che aspetta la nostra risposta oggi». Ed è sul significato di questo dono che il Signore ci lascia nel cenacolo, che Angelo Comastri ci invita ad accostarci alla tavola dell’ultima cena e a meditare sull’importanza dell’Eucaristia.

«Ogni volta che celebriamo la Messa dovremmo emozionarci profondamente quando si pronunciano le parole della consacrazione: “Nella notte in cui fu tradito egli prese il pane e disse…”». L’Eucaristia è un dono immeritato, un dono di puro amore, un dono che nessuno potrà mai meritare, ma grazie alla misericordia infinita di Cristo, accogliendola, possiamo aprirci al suo dinamismo e lasciarla operare pienamente in noi. «L’Eucaristia è il momento in cui tu, o Gesù, lavori dentro le nostre ribellioni, dentro i nostri egoismi, dentro le nostre ostinate e scandalose divisioni e pazientemente ci conduci alla carità».

Una lettura per riscoprire la bellezza del regalo che Gesù ci ha lasciato prima di morire e risorgere per noi.

Walter Colombo

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