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La Morra: piano di rinascita per il monastero di Marcenasco

La Morra: piano di rinascita per il monastero di Marcenasco

LA MORRA  «Un immobile con una valenza storica e architettonica innegabile, che esprime anche una forte identità e un legame stretto con il territorio». La Giunta comunale di La Morra ha approvato con queste motivazioni il via libera ai lavori di riqualificazione e di valorizzazione del monastero di Marcenasco, per un totale di un milione e 975mila euro. L’edificio si trova nei pressi della piazza centrale di frazione Annunziata, contiguo alla chiesa omonima. La sua storia inizia addirittura nell’anno Mille, quando, sulle rovine di un antico castello, venne realizzata l’abbazia di San Martino, in stile romanico. Nel 1804 vi soggiornò perfino papa Pio VII, di ritorno dalla Francia. Dal 1867 la struttura è passata sotto il controllo del Comune di La Morra, che ne ha acquisito la proprietà.

Alcuni locali sono stati usati come scuola elementare fino agli anni ’70, mentre il piano interrato ospita attualmente il museo Renato Ratti dei vini di Alba, che conserva una ricca documentazione relativa alla storia e alle tecniche della viticoltura e dell’enologia. Spiega il sindaco Maria Luisa Ascheri: «I lavori di restauro e risanamento conservativo del monastero di San Martino di Marcenasco sono molto importanti perché coinvolgono quanto resta dell’antico, omonimo villaggio policentrico che comprendeva Annunziata e Santa Maria, una comunità rurale presente sul nostro territorio già prima della fondazione di La Morra».

Prosegue il sindaco: «Assieme all’edificio, oltre a un salone a uso polivalente, avrà nuova vita anche il museo Renato Ratti, gioiello voluto da un lungimirante pioniere della grande enologia albese». L’intero fabbricato si presenta attualmente in pessime condizioni. Sono presenti numerose infiltrazioni di acqua che compromettono la staticità dell’edificio e della vicina chiesa parrocchiale. La struttura portante necessita, poi, di opere di consolidamento. I serramenti, sia interni che esterni, sono integralmente da restaurare o da sostituire e sono urgenti anche lavori sugli impianti, che non risultano essere a norma, mentre la copertura, rifatta da una ventina d’anni, risulta priva delle obbligatorie linee vita.

L’importante recupero architettonico si potrà realizzare grazie ai contributi della Regione attraverso il bando per la valorizzazione dei beni inseriti nelle zone Unesco fondi (un milione e 478mila euro), della fondazione Cassa di risparmio di Cuneo (centomila euro), della cantina Ratti (187.500) e da fondi comunali (209.422 euro). Soddisfatto il primo cittadino lamorrese, che ha voluto sottolineare l’importante ruolo avuto dalla Regione Piemonte e dalla fondazione Crc: «Grazie ai presidenti Alberto Cirio e Giandomenico Genta, che hanno risposto con grande interesse all’appello per la salvaguardia di questo prezioso monumento».

Daniele Vaira

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