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L’Ecclesiaste, il libro sapienziale che scardina tutte le certezze

L’Ecclesiaste, il libro sapienziale che scardina tutte le certezze

LIBRO Tra i libri che compongono la Bibbia, il Qohelet è brevissimo, composto da 2.987 parole distribuite in 222 versetti e 12 capitoli. Il libro è scritto nella seconda metà del III secolo a.C. da un sapiente ebreo, forse anziano, in dialogo con la filosofia popolare ellenistica che in quel periodo si stava diffondendo anche in Israele, compresa la città di Gerusalemme.

QOHELET E GESÙ
Ludwig Monti
Edizioni San Paolo
256 pagine
19 euro

L’autore del libro sacro «è convinto che né un giudaismo ancorato alla Legge e al tempio né una cultura classica ellenistica fondata su un’analisi razionale della realtà siano in grado di trovare risposte adeguate al problema del vivere». Il Qohelet è uno scritto che ci porta a riflettere, composto da 33 domande, circaL’Ecclesiaste, il libro sapienziale che scardina tutte le certezze 1 una ogni sette versetti, scardinando tutte le nostre certezze, «molto spesso, quasi sempre, elusivo, sfuggente, capace di un sorriso ironico o di ragionamenti taglienti, pieni di sapienza, sempre illuminati dall’osservazione implacabile del reale, dell’esperienza maestra di vita», per consegnarci a un pessimismo disperante.

Però se, dopo lo scoglio iniziale, impariamo a conoscerlo e frequentarlo, ecco che la sapienza di Qohelet ci spinge a credere in altro modo. Lo stesso ci ha insegnato a fare Gesù: dalle sue parole e dal suo stile di vita emergono interessanti punti di contatto e di dialettica con Qohelet. Già i Padri della Chiesa dicevano che l’uomo Gesù Cristo si è confrontato con le domande e i problemi lasciati aperti da Qohelet ed è proprio in questa relazione tra il libro e Gesù che si muove il saggio di Ludwig Monti, monaco di Bose e biblista, che intende farci credere «in altro modo», per poter assaporare la vita con un gusto sapienziale comprendendo meglio anche le parole di Gesù raccolte nei Vangeli.

Sicuramente il Qohelet è un libro difficile, ostico, per certi versi scandaloso, per questo non facile da accettare sia per la tradizione ebraica sia per quella patristica, che ne hanno dato una lettura allegorica. Addirittura nell’anno liturgico, la sua lettura viene proposta in numero di volte inferiore alle dita di una mano. Monti ci aiuta in un percorso di riscoperta di un libro della Sacra Scrittura estremamente moderno ed «eterno», attraverso il quale poter apprendere il mestiere del vivere.

Accogliamo dunque l’invito dell’autore sacro: «Tutte le parole sono logore e l’uomo non può (più) parlare» (Qo 1,8): quanti discorsi vuoti oggi si fanno, quante parole dette prive di significato, mettiamoci in ascolto della Parola, meditiamo, riflettiamo, lasciando fiorire in noi la saggezza e la sapienza seminata da Dio.

Walter Colombo

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