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Nelle Rsa piemontesi «largo uso di strumenti di contenzione meccanica»

Lo denuncia, nella sua relazione annuale, il difensore civico del Piemonte, Augusto Fierro

Insediato in Piemonte l’Osservatorio permanente sulle Rsa

SANITÀ Nelle Rsa del Piemonte «viene fatto largo uso di strumenti di contenzione meccanica per tenere gli ospiti legati a carrozzine, sedie e letti». Lo ha denunciato nella sua relazione annuale ieri, martedì 27 aprile, in Consiglio regionale il difensore civico del Piemonte, Augusto Fierro. «Dalla mia indagine svolta nel 2019 – ha detto Fierro – è risultata evidente la prassi di usare strumenti di contenzione meccanica sui pazienti nelle case di riposo, fatto che appare in contrasto con la legge. In risposta a una mia lettera di interpello indirizzata a tutte le Rsa del Piemonte, prima iniziativa del genere in Italia, è emerso che l’immobilizzazione alla carrozzina o alla sedia è stata ammessa dall’88 per cento delle strutture, al letto è stato ammessa dal 61 per cento. Questo con riferimento al campione che ha risposto alla lettera, pari al 68 per cento delle Rsa presenti sul territorio regionale».

«Si tratta – ha rimarcato il difensore civico – di un illecito dal punto di vista etico in quanto atto in contrasto inconciliabile con il principio del rispetto della dignità della persona, condannato dal Comitato nazionale di bioetica, massima autorità nel settore. Anche la Cassazione ha stabilito che l’immobilizzazione del paziente non è atto terapeutico ma sequestro di persona, salvo casi di necessità».

Ansa

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