Vaccini: secondo il Pd prenotazioni per i sessantenni sono un altro flop

Vaccini: secondo il Pd prenotazioni per i sessantenni sono un altro flop

TORINO Il segretario regionale del Partito democratico Paolo Furia, con il capogruppo Dem in Regione Raffaele Gallo, sottolinea le «nuove aspettative disattese» sulle prenotazioni delle vaccinazioni contro il Covid della fascia di età 60-69 anni. «Due domande – affermano i due esponenti Pd – si stanno ponendo i Piemontesi in queste ore. La prima: perché questa mattina il sistema non era pronto ad accogliere le prenotazioni della fascia di età 60-69, dal momento che l’8 aprile era la data annunciata dalla Regione per l’avvio delle preiscrizioni? La seconda: perché annunciare date che poi non si è in grado di mantenere, suscitando aspettative che poi saranno puntualmente disattese?».

«Nessuno vuole speculare su queste problematiche – aggiungono – ma la Regione deve delle risposte ai tanti che, fidandosi delle istituzioni, in queste ore hanno tentato invano di accedere al sito delle prenotazioni. In Piemonte poi – rimarcano – non è ancora completata la prima dose degli ultraottantenni, dei vulnerabili e dei disabili. La data che la Regione aveva previsto per il completamento di queste categorie era il 15 aprile. Ci auguriamo che venga rispettata».

Vaccini, piattaforma a singhiozzo. Grimaldi (Liberi uguale verdi): «I problemi tecnici si possono risolvere in fretta, mentre la lentezza delle vaccinazioni in Piemonte è ingiustificabile».

«Le vaccinazioni procedono a rilento e nei magazzini giacciono 430mila dosi; e non solo: questa mattina siamo stati sommersi dalle segnalazioni di persone appartenenti alla fascia d’età 60-69 che hanno tentato invano di aderire alla campagna di vaccinazione», commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi uguali verdi in Regione. «Non è stato possibile inviare i dati. Si prega di riprovare è il messaggio che per molte ore è apparso a chi voleva prenotarsi. Il problema», aggiunge Grimaldi. «I disguidi tecnici sono risolvibili, mentre quelli strutturali no. Attendiamo con trepidazione di scoprire su chi questa volta il Presidente Cirio scaricherà le colpe di una campagna vaccinale che prosegue a rilento».

 

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