Liliana Allena lavora già alla Fiera per il tartufo bianco d’Alba

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MANIFESTAZIONI «Un anno che ci ha messi alla prova, ma in cui l’inventiva, la volontà di crederci e il sostegno ricevuto ci hanno permesso di chiudere in utile un esercizio le cui premesse erano negative. L’aspetto da sottolineare, però, non è tanto quello economico, ma il lavoro di squadra che ci ha permesso d’arrivare a questo risultato, nonostante la crisi».

Liliana Allena, presidente dell’ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba

Le parole sono di Liliana Allena, presidente dell’ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba. La scorsa settimana è stato approvato il bilancio 2020, alla presenza di tutti i soci, il Comune di Alba, la Giostra delle cento torri e l’Associazione commercianti albesi. Nel 2020 la Fiera ha festeggiato 90 anni in modo inaspettato, con tre sole settimane in presenza e le restanti on-line. Prima ancora, causa pandemia, si era dovuto rinunciare a Vinum.

I numeri del bilancio fotografano questa durissima situazione, con un volume d’affari diminuito di circa il 78 per cento rispetto al 2019, passando da 1.321.843 euro a 296.393. I costi del 2020 sommano a 974.409 euro a fronte di 979mila euro di ricavi: l’esercizio si è chiuso quindi con un utile di circa 4mila euro. Precisa la presidente: «Il valore della nostra produzione deriva per il 40 per cento da vendite e prestazioni e per il 58 da contributi che abbiamo ricevuto da enti pubblici e privati». Si tratta di Regione Piemonte, Camera di commercio e fondazioni bancarie.

Perché, nella Fiera, tutti hanno deciso di credere, non solo nel sostenerla, ma anche nel realizzarla: «Non era scontato chiudere il 2020 in positivo. Al centro, metto il mio staff e il gioco di squadra a livello locale e regionale. Abbiamo deciso di tutelare le nostre risorse umane, perché sono la parte più preziosa. E lo dimostra il modo in cui è stata affrontata la novantesima edizione della Fiera: forse sarebbe stato più facile rinunciare, ma abbiamo deciso di non fermarci e di puntare sull’innovazione, in accordo con i soci. Abbiamo rivoluzionato il mercato del tartufo nel cortile della Maddalena e la Giostra delle cento torri ha messo in piedi un’edizione indimenticabile del Palio. Nel momento in cui siamo passati al digitale, abbiamo velocizzato un percorso d’innovazione che rincorrevamo da tempo. Oggi possiamo dire che è stata la scelta migliore non rinunciare al più importante dei nostri eventi, portando per tre settimane una boccata d’ossigeno al comparto turistico e commerciale».

Ma che sarà del 2021? Su Vinum, le previsioni non sono buone, nemmeno pensando a posticipare la manifestazione. Allena: «Secondo l’ultimo decreto, non si potranno organizzare fiere prima del 15 giugno, mentre i congressi dovranno aspettare fino al 1° luglio. Partendo dal presupposto che una manifestazione dedicata ai vini non può essere proposta in estate, risulta sempre più difficile pensare di proporre Vinum. Detto questo, se le disposizioni del Governo dovessero mutare, saremo pronti a partire con una nuova versione dell’evento».

Tutte le energie sono peraltro concentrate sulla Fiera numero 91: «Sarà di 9 settimane, dal 9 ottobre al 5 dicembre: una sfida con tante novità all’orizzonte, per una manifestazione preziosa per la città, il territorio, il Piemonte».

Francesca Pinaffo

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