At-Cn, l’unica certezza sono cento milioni d’opere persi

ALBA Partirà a giugno la Conferenza dei servizi per il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo: avrà il compito di sciogliere i nodi legati all’A33. L’unica certezza pare essere la perdita delle opere di compensazione, cioè oltre cento milioni di euro di lavori, tra cui anche il terzo ponte sul Tanaro.
Inoltre, resta da capire se verrà garantita la gratuità per il transito verso l’ospedale di Verduno. Nei due incontri del Tavolo di lavoro per l’autostrada, riunitosi a fine aprile e il 4 maggio, alcuni amministratori hanno ravvisato, preoccupati, come la concessionaria non abbia affatto garantito che il tratto Baraccone-Alba non sia a pagamento, anzi si profila lo spauracchio di un sistema automatico dopo l’ingresso di Castagnito. Sarebbe l’ennesima beffa di una telenovela che dura da oltre trent’anni, dal 1988, data del primo affidamento al gruppo Gavio dei lavori dell’autostrada. Restano da capire nei dettagli anche tempi e modalità d’intervento sulla tangenziale di Alba, che dovrà essere trasformata in tratto autostradale con guard rail centrale, corsia di emergenza e reti di contenimento. I lavori dovrebbero durare 22 mesi, com’è stato ribadito nel Consiglio albese dall’assessore ai lavori pubblici Massimo Reggio.

At-Cn, l’unica certezza sono cento milioni d’opere persi
I primissimi lavori del nuovo cantiere per l’ultimazione dell’Asti-Cuneo, nel tratto 2.6.

Ha tranquillizzato sul tema dell’eventuale stop al transito l’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi, in risposta al question time presentato da Ivano Martinetti (Movimento 5 stelle): «Durante l’ultima riunione, la società Asti-Cuneo ha comunicato che i lavori di adeguamento della tangenziale di Alba verranno realizzati garantendo la circolazione durante il periodo di cantiere, come avviene generalmente per gli interventi che interessano i diversi sistemi autostradali».

Le rassicurazioni erano fortemente attese dall’Amministrazione civica albese, preoccupata per l’eventualità di una chiusura della tangenziale, che avrebbe potuto avere impatti disastrosi sul traffico.
Dalle indiscrezioni raccolte da Gazzetta d’Alba dopo le due riunioni del Tavolo tecnico composto da amministratori locali e rappresentanti della concessionaria, le note positive arriverebbero invece dai tempi di completamento dell’autostrada. Il lotto 2.6 B – che da Roddi arriverà all’ospedale di Verduno – dovrebbe essere completato entro 30 mesi, mentre si sta già lavorando per strutturare entro giugno il progetto definitivo per il lotto 2.6 A, cioè da Verduno all’innesto con il tronco interrotto di Cherasco.
Sarebbe, inoltre, stato avviato ormai da settimane l’iter per l’approvazione della Via, la Valutazione d’impatto ambientale, da parte del Ministero dell’ambiente, un passaggio fondamentale per arrivare al progetto esecutivo.

La realizzazione del lungo viadotto in superficie, già bocciata in passato – e tanto criticata dalle associazioni aderenti all’Osservatorio per il paesaggio di Langhe e Roero – potrebbe ora essere approvata, per non rischiare di bloccare definitivamente il completamento dell’autostrada.

La Conferenza dei servizi avrà pure il compito di chiarire le modalità del pagamento del pedaggio sui due tratti del lotto 2.6 A e B. Ma, come abbiamo detto, gli amministratori sono preoccupati di non aver ricevuto rassicurazioni riguardo alla gratuità del transito verso l’ospedale Ferrero, una richiesta più volte ribadita dal presidente della Regione Alberto Cirio, ma al momento non garantita affatto. Si agita, insomma, lo spauracchio di un pedaggio per chi si immette in autostrada a Castagnito: il ticket non si pagherebbe solo nel tratto tra l’uscita di Alba est e di Roddi. Se si dovesse verificare questa ipotesi, si registrerebbe però un aumento esponenziale del traffico sulla statale 231, tra Castagnito e Alba.
Sono ancora tanti, insomma, gli interrogativi aperti a cui dovrà rispondere la Conferenza dei servizi di giugno.

Marcello Pasquero

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