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Il terzo passaggio della discordia

Terzo ponte sul Tanaro, Marello rilancia, l'opposizione lo accusa di immobilismo
Una ricostruzione digitale del terzo ponte

ALBA Dopo le approvazioni dei Consigli provinciale e comunale, avvenute nelle scorse settimane, il presidente della Provincia Federico Borgna e il sindaco di Alba Carlo Bo hanno firmato lunedì 17 maggio a Cuneo la convenzione per la progettazione e la realizzazione del terzo ponte sul Tanaro.
La convenzione prevede solo l’avvio della progettazione, per circa un milione di euro. Poi, al termine dell’elaborato definitivo, sarà necessario stipulare un nuovo accordo per la costruzione dell’attraversamento.

Il terzo passaggio della discordia

L’iter procedurale è a carico della Provincia che, come primo passo, bandirà la gara per l’affidamento del progetto. Il Comune di Alba ha già messo da parte i soldi necessari all’ipotesi progettuale, che chiarirà il costo dell’intervento: in base al preliminare era stato stimato intorno ai 28 milioni di euro.
Il sindaco Carlo Bo commenta: «È un momento storico, che non sarebbe stato possibile senza lo sblocco dei fondi Crosetto, un traguardo ottenuto attraverso un grande lavoro di pressing. Da parte nostra ci siamo impegnati a reperire le risorse mancanti, lavorando su più fronti. Il ponte, inoltre, è solo una parte della tangenziale est, che permetterà di collegare, bypassando il centro albese, l’alta Langa con le strade a scorrimento veloce e l’ospedale di Verduno».

Ma lo sblocco dei fondi Crosetto, 12 milioni di euro circa, è al momento al centro della disputa tra l’attuale Amministrazione e la precedente. Bo sottolinea come i fondi Crosetto fossero ritenuti quasi persi prima del suo intervento, mentre l’ex sindaco Maurizio Marello rivendica l’impegno sostenuto. Se la maggioranza – attraverso Forza Italia, Lega, Alba domani, Alba liberale e Fratelli d’Italia – sottolinea la portata storica della firma, evidenziando i meriti di Bo per sbloccare il pantano, di tutt’altro parere è l’opposizione consiliare. Alberto Gatto dichiara: «I fondi Crosetto non sono mai andati persi e quindi non si sono dovuti recuperare. C’erano, al momento ci sono, ma vanno in perenzione da fine 2021. L’unica vera novità è che questa convenzione prevede la revisione progettuale dell’opera, con la redazione del progetto definitivo ed esecutivo. Queste due fasi saranno pagate dal Comune di Alba, che infatti ha accantonato un milione, qualora la Provincia non riuscisse ad attingere ai fondi Crosetto. Per la realizzazione dell’intervento ci vorrà tempo. Peraltro, restano diversi punti da risolvere: il costo dell’opera, chi finanzierà la parte non coperta dai fondi Crosetto e la variante est che arriva alla Moretta».

Gatto aggiunge un riferimento alle immagini fatte circolare sui social: il sindaco Carlo Bo al parco del Tanaro con alle spalle il rendering del ponte: «Quel progetto fu approvato nel 2011 dall’allora Amministrazione Marello. Il ponte resta un’opera strategica, ma la sua realizzazione non deve incidere totalmente sul bilancio comunale. Si deve piuttosto lavorare affinché il concessionario dell’A33 realizzi l’infrastruttura, com’era previsto. Si è aggiunto un altro tassello, ma l’impegno è ancora lungo e complesso».

Marcello Pasquero

«La vera storia di un’infrastruttura mancata»

«Ho scelto di non intromettermi nelle notizie relative al Comune, ma questa volta devo farlo»: lo afferma il consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Alba Maurizio Marello. La questione che lo ha amareggiato è il sensazionalismo nella comunicazione sulla convenzione per il terzo ponte sul Tanaro, «annunciato come un demerito di chi ha preceduto Carlo Bo».

Prosegue Marello: «Come ex sindaco mi sento in dovere di ricordare quanto è stato fatto anche da Giuseppe Rossetto, rivendicando che abbiamo lasciato un fondo da 5 milioni di euro. Il centrodestra ha portato avanti una propaganda menzognera, che sono costretto a correggere». Ma facciamo un passo indietro. Marello: «La finanziaria del 2005 (relatore Crosetto) ha previsto fondi per le opere complementari all’A33 per circa 25 milioni di euro, tra le quali figurava pure il terzo ponte albese, in 15 rate da 1.650.000 euro l’una che la Provincia di Cuneo avrebbe potuto contrarre. Nel 2009 il sindaco Rossetto stipulava quindi con la Granda un’intesa, tramite la quale Alba s’impegnava a redigere il progetto preliminare del ponte. L’elaborato veniva poi consegnato nel 2011 dalla mia Amministrazione: ne emergeva un costo di circa 28 milioni di euro. A fronte di 12 milioni di fondi Crosetto ne mancavano 16 circa di cofinanziamento. Stante il Patto di stabilità che bloccava i Comuni in quel frangente, nell’ambito delle trattative per l’Asti-Cuneo, nel 2012 riuscimmo a ottenere da Roma l’inserimento del manufatto e della tangenziale est tra le opere a carico della società Asti-Cuneo: purtroppo però quell’accordo venne disatteso, visto che neppure l’A33 è stata realizzata. In quel periodo emerse il forte timore che i fondi Crosetto si potessero estinguere: il contributo poteva essere erogato infatti solo in seguito all’avanzamento dei lavori».

La vicenda è complessa e prevede pure la tappa del 2016, con il chiarimento da parte del Ministero, grazie all’intervento dell’onorevole Mino Taricco, che i fondi sarebbero stati comunque salvi.
Prosegue Marello: «Nel 2020 il Ministero delle infrastrutture scrisse però alla Provincia circa “evidenti termini d’incertezza per la conservazione del finanziamento, in quanto le quote annuali saranno irrimediabilmente perse per le somme non spese, già a partire dal 2021”».

Da Roma si sollecitava quindi ad agire nell’immediato, cioè nel 2020, per la progettazione definitiva, un impegno che è stato ufficialmente assunto il 17 maggio 2021. Bisognerà ora allestire l’elaborato, ricalcolare il costo dell’opera, fare gli espropri. La convenzione tra il Comune e la Provincia stabilisce che il progetto sia a carico di Alba, che si impegna a trovare gli euro anche tramite fidejussione, manlevando Cuneo, oltre che a cercare finanziamenti in caso di perenzione dei fondi Crosetto.

Ancora Marello: «In pratica, si mette nero su bianco la difficoltà, puntando su una fidejussione azzardata – che potrebbe bloccare l’intero bilancio albese –, oltre che a indefiniti fondi privati. La questione è stata affrontata male, volendo mettere in cattiva luce chi ha lavorato prima, per esaltare il team di Carlo Bo. Si deve invece cercare un impegno corale, visto che il ponte è infrastruttura provinciale».

Maria Grazia Olivero

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