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Turismo, un anno da dimenticare per tutto il comparto piemontese: il calo di stranieri al 67 per cento

Castello Grinznae

PIEMONTE Arrivi e presenze diminuiti di oltre il 50 per cento, con punte fino al 67 per quanto riguarda gli stranieri: come nel resto del mondo, il 2020 è stato l’annus horribilis del turismo anche in Piemonte.

Si fa eccezione per i mesi estivi, che hanno rappresentato una boccata d’ossigeno per gli operatori, come è accaduto a Langhe, Roero e Monferrato. È quanto emerso dal report annuale dell’Osservatorio turistico regionale, parte di VisitPiemonte. A tracciare il quadro generale, l’assessore al turismo Vittoria Poggio: «Parliamo di un anno drammatico per il settore, durante il quale il comparto piemontese ha dimostrato di saper resistere, anche grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Pensiamo per esempio al voucher vacanza lanciato con la campagna Riparti Piemonte, confermato per la stagione 2021, che ha portato alla vendita di più di 32mila coupon, per una ricaduta di 345mila presenze, pari a una spesa di oltre 45milioni».

Inevitabilmente, però, i numeri dei flussi turistici sono quelli di una crisi. Così, rispetto al 2019, gli arrivi sono scesi del 56,9 per cento, passando da 5.372.241 a 2.313.873. Lo stesso discorso vale per le presenze (i pernottamenti), che hanno registrato una contrazione del 53,3 per cento rispetto all’anno 2019, passando da 14.932.815 a 6.971.118.

L’impatto maggiore deriva dal turismo internazionale, che ha registrato un -66,9 per cento negli arrivi e un -62,72 per cento per le presenze. Sui pernottamenti, il 35 per cento deriva da visitatori stranieri, con in testa la Germania, seguita da Benelux, Svizzera e Francia. Il picco negativo si è registrato dagli Stati Uniti, con una contrazione di oltre il 90 per cento. Il turismo interno si è praticamente dimezzato, pur rimanendo invariata la classifica delle regioni di provenienza, che vede al primo posto gli stessi piemontesi, seguiti da lombardi e liguri.

Per l’area delle colline piemontesi, il 2020 ha avuto anche qualche risvolto positivo, specie per la ripresa estiva. Così, in base alle recensioni espresse on-line, il prodotto turistico delle nostre colline ha ottenuto un gradimento di 91,6 punti, superando gli 88,9 registrati a livello piemontese, con un aumento dello 0,4 per cento rispetto al 2019. Ha spiegato infatti Luisa Piazza, direttore di VisitPiemonte: «Il prodotto turistico della collina piemontese ha registrato un sentiment più positivo persino rispetto alla zona del Chianti, che ha avuto un punteggio di 90,1 su cento».

Atl Langhe, Monferrato, Roero dimezza i visitatori ma spera: la collina è meglio del Chianti

L’Atl Langhe, Monferrato e Roero ha ceduto nel 2020, ma conservando una forza superiore alle stesse aspettative. Gli arrivi sono diminuiti del 54,4 per cento e le presenze del 51,7. In termini assoluti, sulle colline Unesco, i visitatori sono pertento passati da 546.924 a 249.468. Per quanto riguarda le presenze, si è andati da 1.162.462 nel 2019 a 561.630. Nella Granda, è stato molto più contenuto il calo registrato dall’Atl del Cuneese, dove sia gli arrivi che le presenze sono scesi “solo” di quasi il 39 per cento.

Ma, per altro verso, il dato positivo è che Langhe, Roero e Monferrato hanno registrato il maggior gradimento tra le località piemontesi, con un punteggio di 91,6 su cento e con una crescita dello 0,4 per cento rispetto al 2019. Se si guarda invece alla tipologia di visitatori, a scrivere recensioni sulle colline Unesco sono state in particolare le coppie, con una percentuale del 62,5 per cento, con la quota restante di opinioni espressa da parte di famiglie. E, per quanto riguarda i giudizi, i più positivi sono inerenti allo staff e al proprietario delle attività ricettive, un segnale positivo della qualità dell’accoglienza turistica locale.

f.p.

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