All’Asl di Asti la struttura di oncologia punta sulle cure simultanee

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ASTI Oltre mille pazienti all’anno in terapia attiva, un day hospital con ambulatorio al Cardinal Massaia, una struttura hospice a Nizza, servizi a domicilio in tutto l’Astigiano per le cure palliative e una équipe di medici oncologi e palliativisti, infermieri e professionisti di diverse discipline, fra cui uno psiconcologo e un assistente sociale. È la realtà della struttura di oncologia dell’Asl di Asti, che in occasione della ventesima giornata nazionale del sollievo ha voluto raccontare l’esperienza delle cure simultanee, un approccio moderno al trattamento dei tumori, che prevede un’attenzione diversa nei confronti del paziente, con l’obiettivo principale di limitare la sofferenza a partire dalla diagnosi e in tutte le fasi della terapia, qualunque sia lo sviluppo della malattia.

A prendere la parola sono stati Marcello Tucci, direttore della struttura di oncologia, e la coordinatrice infermieristica Manuela Cazzulo. Nello specifico, l’approccio delle cure simultanee consiste nell’occuparsi del paziente e della sua famiglia in riferimento a ogni aspetto della malattia e non solo al quadro clinico. Ciò significa utilizzare le cure palliative anche nelle fasi precoci, combattere gli effetti collaterali della patologie o delle terapie, fornire sostegno psicologico e supportare le persone negli spostamenti logistici, anche con l’aiuto delle associazioni di volontariato. Fondamentale è la condivisione periodica, fra tutti i professionisti coinvolti, dei casi seguiti all’interno della struttura, per individuare un modo di agire comune e, nello stesso tempo, organizzare percorsi di cura personalizzati con la presa in carico totale (dalle brochure informative agli incontri dedicati e all’attivazione di un numero telefonico con un operatore in grado di effettuare un triage a distanza in caso di difficoltà).

Il direttore dell’Asl At Flavio Boraso ha commentato: «L’umanizzazione delle cure e l’attenzione al sollievo sono determinanti e costituiscono un aspetto su cui la sanità dei prossimi anni dovrà puntare sempre più e nel quale l’azienda sanitaria crede fortemente».

Manuela Zoccola

 

 

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