Ultime notizie

C’è una strada per combattere la pandemia senza ricorrere alle vaccinazioni di massa?

Inoculati 32.643 vaccini contro il Covid oggi in Piemonte per un totale di 2.723.389 dosi

LETTERA AL GIORNALE Stiamo assistendo ovunque a una campagna trionfale di vaccinazione che cerca di isolare le voci fuori dal coro, additandole come persone “non responsabili”. Preferirei definirli invece “diversamente responsabili”, evitando di mettere come sempre gli uni contro gli altri.
Personalmente non sono contrario ai vaccini, anzi, hanno creato quel sentimento positivo che era necessario per l’umore di una popolazione sull’orlo di una pericolosa crisi di nervi.

Penso, allo stesso tempo, che sia sbagliato non tenere conto dell’esperienza fatta da tutti quelli che hanno trovato, con la loro personale ricerca, una strada efficace per combattere il virus, senza dover ricorrere al sistema sanitario nazionale.
Essere responsabili, per queste persone, significa sostanzialmente non ricorrere al medico per qualsiasi sintomo che si presenti, ma contare piuttosto sulla propria capacità di autoguarigione, di sapersi ascoltare, e di non lasciarsi impaurire da informazioni allarmanti, diffuse ad arte da fonti di disinformazione che non sono sicuramente interessate al bene comune.

Pensate che grande risparmio per la sanità, se in tanti potessimo attivare questi comportamenti virtuosi, e come crollerebbero i consumi di farmaci e le ricette di specialisti impegnati a indagare su sintomi sempre più inspiegabili e alquanto misteriosi, che il più delle volte scompaiono, così come si sono manifestati. Tutto questo per dire che se mettiamo la ricerca del bene comune al primo posto, nessuna proposta è contraria, ma tutte sono da tenere in considerazione per il raggiungimento di quel risultato, che diventerebbe l’obiettivo vero in cui tutti potremmo ritrovarci, più uniti.

Angelo Poggi, Monforte d’Alba

Gentile signor Poggi, lei ha ragione a sottolineare la necessità di non sovraccaricare il sistema sanitario nazionale, mantenendo uno stile di vita responsabile e sobrio che permetta di evitare tante possibili malattie (immaginarie o vere che siano). Però con una pandemia che ha investito l’intera umanità e ha conseguenze catastrofiche, sarebbe da incoscienti fare la guerra ai vaccini, proponendo soluzioni di acqua fresca. In tutte le cose della vita si valutano costi e benefici: a fronte di milioni di morti in tutto il mondo, non si combatte il Covid-19 solo con semplici norme igieniche. La vita è fatta di relazioni sociali ed economiche: lavoro, scuola, politica, trasporti. Sarebbe impossibile rinunciare a tutto ciò, perché sarebbe la morte dell’umanità. Ecco perché vaccinarsi, per poter tornare a, sia pure prudenti, normali relazioni umane.

g.t. 

Banner Gazzetta d'Alba