Comprano un’azienda fallita e bruciano i creditori vendendo i macchinari

Comprano un'azienda fallita e bruciano i creditori vendendo i macchinari
Le auto sequestrate dai finanzieri ai due imprenditori veneti

ASTI Avevano rilevato una nota azienda dolciaria locale, dichiarata fallita dal Tribunale cittadino nel 2011, “svuotandola” del patrimonio di macchinari e impianti – con cessioni a titolo gratuito verso altre società costituite appositamente – evitando la rivalsa dei creditori con conseguente creazione di un passivo di oltre tre milioni di euro.

A scoprire lo stratagemma gli uomini del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza del capoluogo,  incaricati delle indagini dal Pubblico ministero Davide Lucignani: le fiamme gialle hanno così documentato la sistematica distruzione di documenti contabili e la falsificazione dei bilanci dell’azienda, oltre a un giro di fatture per operazioni inesistenti da mezzo milione di euro, e 260mila euro di imposte evase.

Ideatori e attuatori degli espedienti fraudolenti due imprenditori veronesi di 65 e 66 anni arrestati dai finanzieri nei giorni scorsi, dovranno rispondere delle accuse di bancarotta fallimentare aggravata, falso in bilancio ed emissione di fatture fasulle; il Gip di Asti, Federico Belli, ha disposto il sequestro preventivo di un immobile, tre auto e conti correnti intestati ai due fermati.

Davide Gallesio

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