Decine di volatili murati nel campanile della chiesa: la denuncia di un residente

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SERRALUNGA D’ALBA Decine di taccole, rondini e altre specie di nidiacei murate vive e costrette a morte certa nel campanile della chiesa di piazza Umberto I, dopo l’intervento di turatura delle buche pontaie eseguito, con rete metallica, per impedire ai volatili di accedere alla struttura, da una nota azienda di Alba.

A denunciare l’emergenza, nella giornata di ieri (mercoledì 9 giugno), un giovane residente in paese che, da subito, si è reso conto della gravità della situazione: «Ho smosso mari e monti, contattato la Lipu e siamo riusciti a ottenere che l’azienda rimuova le inferriate», spiega. Ex socio dell’associazione ambientalista, conosce molto bene le regole in fatto di volatili: «Una legge italiana vieta questo tipo di lavori nel periodo della riproduzione di specie che, come i rondoni, sono protette». Racconta: «Questi lavori, certo sacrosanti, vanno fatti fra ottobre e novembre. Inoltre le aziende che li eseguono sono tenute a svolgere sopralluoghi per accertare la presenza di nidiacei negli edifici». Secondo il giovane, invece, non solo le verifiche non sarebbero state eseguite, ma «l’impresario negava la presenza di volatili nonostante il via vai di adulti che cercavano di oltrepassare le grate di rete installate per dare da mangiare ai piccoli. Non si tratta solo di un’azione riprovevole ma di aperta violazione a obblighi di legge».

Nella tarda sera di mercoledì 9 giugno il giovane ha quindi chiamato il sindaco di Serralunga d’Alba, «il quale però mi ha detto che si era limitato ad autorizzare l’intervento e non sapeva nulla: oltre al fatto che la sua azione viola le norme mi sarei atteso una maggiore sensibilità per l’ambiente da parte di chi amministra un territorio Unesco». Così, allertata la sezione piemontese della Lipu, ha chiamato i Vigili del fuoco che «non sono riusciti a salire in paese con l’autoscala». I pompieri hanno liberato un esemplare e steso un verbale: risolutive sono state le pressioni congiunte su chi ha eseguito i lavori. «Abbiamo ottenuto che rimuovano le grate: oltretutto il tipo di soluzione adottata, con reti, è letale per i volatili che, andando a nidificare nelle buche vi restano impigliati.  Bisognerebbe utilizzare dei mattoni».

Davide Gallesio  
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