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Il Centro recupero ricci si mobilita per salvare l’oasi verde di via Rizzoli a Milano

Massimo Vacchetta presenta il libro Cuore di riccio alla Bookeria di Alba 1

NOVELLO Una ventina di orti urbani, che costituiscono fonte di cibo a km 0 per tanti milanesi, e poi cespugli, alberi e zone incolte da oltre 30 anni, dove vivono e nidificano moltissimi uccelli e animali, anche in via di estinzione, come i ricci.

All’altezza del civico 20 di via Rizzoli, negli ultimi anni, la natura ha guadagnato metri di verde selvatico in mezzo al cemento e all’asfalto ed è diventata rifugio per centinaia di vite. Un’oasi di biodiversità, che  oggi è in pericolo, destinata, nei progetti comunali, a lasciare spazio a una pista ciclabile e a un ordinato giardino pubblico.

«Si attenda almeno l’autunno! Ora i nidi e le tane sono pieni di giovanissime vite che non sono in grado di fuggire. Morirebbero tutti i cuccioli di quest’anno.  Salviamoli, rimandiamo i lavori di alcuni mesi». E’ questo l’accorato appello lanciato sui canali social dal veterinario Massimo Vacchetta, fondatore del Centro Recupero Ricci La Ninna, di Novello, raccogliendo le proteste dei titolari degli orti, dei volontari di Lav, Oipa e Partito animalista, oltre che di Massimiliano Kley della Task force animalista e di Mariella Petilli, tutor della colonia felina che dà riparo a 5 gatti e nutrimento a decine e decine di ricci.

«Sappiamo che ci sono rifiuti da bonificare, che dall’area vanno rimosse le costruzioni abusive e i residui d’amianto. Chiediamo solo che si proceda con cautela, tutelando gli animali che hanno trovato rifugio in questo polmone di natura selvatica, nel mezzo della città», continua Vacchetta.

Vacchetta precisa: «Devono essere ascoltate le istanze dei residenti, che chiedono maggior controllo su un’area del Parco Lambro, in cui sono avvenuti festini non autorizzati e incendi ai danni della colonia felina e delle capanne degli orti. Chiediamo al Comune di Milano di essere esempio virtuoso di equilibrio, facendosi promotore di una operazione di bonifica dai rifiuti condotta senza mezzi pesanti, che disturberebbero gli animali e, soprattutto, lontano dall’epoca riproduttiva.

Recentemente il Comune ha deliberato l’esproprio degli orti non usucapiti (ovvero nelle disponibilità dei cittadini da meno di 30 anni), lo sfratto della colonia felina e la bonifica dell’area, allo scopo di creare una pista ciclabile circondata da un giardino ordinato, ben diverso dalla rigogliosa foresta attuale. Nei prossimi giorni gli operai dovrebbero iniziare i lavori.

Il Centro Recupero Ricci La Ninna ha presentato un esposto, sottolineando come i ricci siano una specie in via d’estinzione, da salvaguardare e proteggere, e come quella zona verde in via Rizzoli, rappresenti una risorsa importante di ossigeno per la Città di Milano, assediata dalle polveri sottili.

Vacchetta conclude: «Spero che la troupe tedesca di Geo 360, in questi giorni di stanza a Novello per filmare la vita quotidiana del Centro Recupero Ricci La Ninna e farne un documentario, che sarà trasmesso in Svizzera, Germania, Francia e Nord Europa, e che andrà anche a Milano a filmare il nostro impegno per l’area Rizzoli, possa essere testimone di un epocale accordo a favore della Natura, che sia d’esempio a tutta Europa, quale efficace equilibrio tra  esigenze civiche ed emergenze ambientali».

In alto: uno scorcio dell’area da bonificare; sopra: uno degli orti urbani di via Rizzoli; sotto: un cucciolo di riccio, ancora lattante, come quelli che si trovano nascosti nei nidi tra i cespugli selvatici. Se la sua mamma si spaventasse, per il rumore delle ruspe, ad esempio, abbandonerebbe il nido e per i cuccioli non ci sarebbe nulla da fare.

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