ASTI Si è tenuta poco dopo le 13 di oggi (venerdì 265 giugno) alla presenza di funzionari forze dell’ordine, nei locali del Tribunale, la cerimonia di commiato del Procuratore Alberto Perduca: da lunedì 28 giugno il magistrato cesserà il servizio presso gli uffici astigiani per raggiunti limiti d’età. Nato nel 1951 a Torino, ha coordinato il dipartimento Antiterrorismo e riciclaggio nel capoluogo regionale e vanta, nel proprio curriculum, esperienze in ambito europeo: dal 2016 era alla guida della Procura di Asti, come ha ricordato il Procuratore generale Francesco Saluzzo, arrivato da Torino per la cerimonia.
«Al dottor Perduca mi lega un’amicizia sincera, assieme abbiamo condiviso parte di questo viaggio», ha esordito, aggiungendo «in qualità di procuratore ha saputo portare, in una sede di circoscrizione come Asti, la sua profonda conoscenza maturata anche in ambito internazionale dando corso a importanti azioni di aggressione di patrimoni illeciti». Argomento ripreso, nel suo saluto, anche dal procuratore aggiunto Vincenzo Paone, che reggerà la sezione nel periodo di vacanza, fino alla nomina del nuovo funzionario: «Siamo riusciti a dimostrare che l’aggressione ai patrimoni è la carta vincente sul piano del contrasto alla criminalità», ha commentato, visibilmente commosso.
E ha concluso all’indirizzo del magistrato: «Anche nei momenti più difficili ha saputo mediare e governarci con autorevolezza». Nel suo indirizzo, il funzionario uscente, dopo aver ringraziato le forze dell’ordine per la collaborazione ha trovato spazio per alcune considerazioni sulla situazione della giustizia italiana: «Quando, nel 1979, presi servizio quale uditore giudiziario si parlava già di crisi dell’ordinamento. A questa situazione si è aggiunto, negli ultimi anni, il crollo della credibilità della magistratura, un fatto che mi procura amarezza, ma che ritengo, alla luce del grande lavoro svolto qui ad Asti non sia un destino ineluttabile: lo zelo dei magistrati è la condizione prima per riabilitare la giustizia».
Davide Gallesio