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Pratiche introvabili: a Rodello l’archivio è da sistemare

Pratiche introvabili: a Rodello l'archivio è da sistemare

RODELLO Il Comune di Rodello ha deciso di mettere in ordine il proprio archivio. Con l’aumento di pratiche relative al Superbonus 110 per cento e al bonus facciate, si sono riscontrate numerose difficoltà nel reperimento e nella fruizione della documentazione. Così ci si è affidati a Culturalpe che, dopo un sopralluogo, ha redatto una relazione. I faldoni dell’ufficio tecnico comunale, dello stato civile e dell’ufficio amministrativo sono collocati in armadi distribuiti tra gli uffici al primo piano, la sala polivalente biblioteca al piano terreno e il locale seminterrato. In totale si tratta di 230 metri lineari di documentazione priva di inventari per la consultazione e di riferimenti precisi su contenitori e faldoni.
Inoltre, l’archivio storico non è distinto da quello di deposito o da quello corrente. La maggior parte delle carte, circa 140 metri lineari, sono conservate nella cantina, dove si trova anche la parte storica, datata a partire dal 1886.

Le principali criticità riguardano il congestionamento dei locali che rende la fruizione faticosa e la difficoltà ad adeguare alla conservazione il seminterrato, a causa della sua conformazione e della presenza di vari tubi e impianti. «Dobbiamo risistemare l’archivio perché è difficile trovare pratiche richieste dagli uffici e dai cittadini. Valutiamo anche la possibilità di digitalizzare tutti i documenti», ha detto il sindaco Franco Aledda. Durante l’estate gli archivisti procederanno con l’analisi e la selezione del materiale. Un elenco dei documenti meno significativi, destinati a essere scartati, verrà sottoposto alla Soprintendenza archivistica e bibliografica; così, in seguito, l’Amministrazione potrà assumere il provvedimento formale per la distruzione, tramite un soggetto abilitato, di quanto non più necessario. I professionisti individueranno il materiale dell’archivio storico così da collocarlo in un apposito armadio vetrato nella sala consiliare.

Una volta terminata la prima fase, gli archivisti valuteranno la schedatura e il riordino dei faldoni, oltre alla redazione di un inventario digitale e cartaceo per eseguire ricerche rapide e mirate.

Giorgia Barile

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