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«Servono addetti per il turismo, così Apro li preparerà»

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L’INTERVISTA  Dopo la designazione da parte del Comune e i passaggi necessari per formalizzare la nomina, Apro formazione ha ufficialmente un nuovo presidente: Paolo Zoccola, noto commercialista con studio ad Alba e figura di elevato profilo tecnico; già consigliere comunale e sindaco di Roddi, è stato revisore dei conti in numerosi enti. Oggi è sindaco di Finpiemonte Spa e presiede il Collegio dei revisori dei conti del Comune di Torino. Una nomina che, tra i banchi del Consiglio albese, ha trovato fin da subito anche il benestare dell’opposizione, dopo le dimissioni di Gionni Marengo. Gazzetta d’Alba ha incontrato il neopresidente.

«Servono addetti per il turismo, così Apro li preparerà»
Paolo Zoccola, presidente Apro

Zoccola, come si sente nelle vesti di guida di Apro?

«L’entusiasmo è tanto. È vero che si tratta del mio primo incarico nell’ambito di un ente formativo, ma uno degli aspetti che caratterizza Apro è il suo stretto legame con il territorio. E da sempre ho assunto incarichi in enti in cui questo legame è fondamentale, come sindaco di Roddi, ma anche in Finpiemonte. È una passione che ho ereditato da mio padre e che sta portando avanti anche mia figlia Francesca, vicesindaco proprio a Roddi».

Qual è stato il primo impatto con la scuola?

«Mi sono trovato di fronte a un ente complesso, dotato di un’ottima organizzazione, che raggiunge ogni anno traguardi lusinghieri nel campo dell’offerta formativa dei giovani, ma anche con i corsi per i lavoratori e per gli adulti alla ricerca di una specializzazione per collocarsi al meglio nel mondo del lavoro, così come per i servizi alle imprese. Si tratta di una scuola ancorata all’Albese, ma capace di una grande apertura internazionale, basti pensare ai programmi comunitari Erasmus e Interreg. In altre parole, è una realtà che ne racchiude tante altre, ciascuna con le proprie peculiarità. E il merito va a chi mi ha preceduto, alla regia del Consiglio di amministrazione e alla direzione, senza dimenticare la professionalità dei dipendenti e dei collaboratori».

L’hanno colpita i numeri?

«Ogni anno dai 3mila ai 4mila utenti fruiscono dei servizi di Apro, con circa 2mila giovani che partecipano ai progetti di orientamento scolastico e circa 400 adulti seguiti dai servizi per il lavoro. Ma ci sono anche almeno 1.500 aziende che si rivolgono ad Apro per stage, tirocini, apprendistato e soprattutto per la formazione professionale. Dal punto di vista del personale, i dipendenti di Apro sono circa novanta, il 93 per cento assunto a tempo indeterminato, mentre il 61 per cento sono donne».

Francesca Pinaffo

Il digitale avrà una nuova area

Zoccola, quale idea di formazione intende portare avanti?

«La formazione professionale deve essere allineata alla domanda delle aziende e al mercato del lavoro, compreso quello autonomo. Su questo fronte, Apro di Alba è all’avanguardia. Come presidente, insieme al Consiglio di amministrazione e alla direzione, adotteremo tutte le decisioni per rendere la scuola sempre più aderente al contesto di riferimento. Nel breve lasso di tempo trascorso dalla nomina, ho riscontrato infatti un urgente bisogno di professionalità nell’ambito delle imprese meccaniche, agricole e soprattutto nel mondo della ristorazione e della ricettività turistica. Ho avuto contatti con le associazioni di categoria e con l’Amministrazione albese, con l’idea di migliorare il processo formativo a partire da questo fronte».

Se guarda ai prossimi anni, in quali direzioni si muoverà Apro?

«Il digitale è senza dubbio una delle linee principali da seguire, come è emerso in modo ancora più evidente durante la pandemia. Nel corso dell’estate, si procederà alla ristrutturazione di un’area della scuola dedicata unicamente a questo settore, che verrà inaugurata a settembre. Apro vuole creare delle nuove opportunità. E anche ampliarle, andando al di là dei confini dell’Albese. La nostra è una zona fortunata: basti pensare al tasso di disoccupazione al di sotto della media piemontese, ma ci sono comunque pure figure professionali che mancano: l’idea è proprio quella di coinvolgere sempre di più i territori vicini, diventando attrattivi più di prima e creando dinamiche positive
per tutti quanti noi».

f.p.

Bosio: lasciamo il settore moda

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Antonio Bosio, direttore Apro

IL PUNTO Se si guarda all’ultimo, difficile anno e mezzo, come ha affrontato l’agenzia di formazione di via Castelgherlone l’impatto con la pandemia? Lo abbiamo chiesto al direttore Antonio Bosio: «Il 2021 è stato ancora più complesso del 2020, perché abbiamo dovuto convivere con la pandemia per tutto l’anno scolastico. Fin da subito, siamo riusciti a reagire con un ottimo sistema di formazione a distanza. Ma, chiaramente, è stato impossibile portare avanti la totalità dei progetti, basti pensare alla mobilità internazionale con Erasmus, che oggi è pronta a ripartire, dopo mesi e mesi di stop. Nonostante le difficoltà, si prospetta comunque il pareggio di bilancio, un buon risultato visto il difficile periodo». Per quanto riguarda i corsi, oltre al potenziamento del digitale, ci sono altre novità: «L’anno appena terminato sarà l’ultimo del settore moda, una proposta non più appetibile, vista la crisi che sta vivendo il settore. Essere aderenti al territorio significa anche questo: percepirne le dinamiche e offrire opportunità molto concrete in questo senso». Così, questo giovedì, 24 giugno, si presenterà un nuovo pacchetto di corsi di formazione rivolti agli adulti: «Si tratta delle nuove proposte per il settore Horeca, acronimo di hotel, ristoranti e caffè: saranno moduli a pagamento rivolti alle persone che intendono aprire un’attività nel settore o migliorare un’azienda già esistente, rispondendo agli elevati standard qualitativi che si attendono nella nostra zona».

f.p.

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