Terzo ponte: «L’attraversamento non ci serve: è uno spreco»

Il terzo passaggio della discordia

TERZO PONTE Inutile, dannoso, oltre a essere uno spreco di denaro pubblico. Sul terzo ponte interviene l’Osservatorio per il paesaggio di Langhe e Roero: «Come scritto da Gazzetta d’Alba, è certo che il territorio abbia ormai perduto le opere complementari dell’Asti-Cuneo. Ora che è sicuro che il terzo ponte di Alba non sarà più pagato dal concessionario di At-Cn, il Municipio si è reso conto che agli occhi dell’opinione pubblica lo scippo perpetrato da Gavio può apparire eccessivo. In fretta e furia ha cercato, e trovato, l’appoggio dell’Amministrazione provinciale, con la quale ha firmato una convenzione per finanziare il progetto di quest’opera, che viene definita fondamentale. Per il suo finanziamento si è ipotizzato l’utilizzo dei fondi Crosetto, pur non essendo chiaro in quale quota e modalità».

La firma della convenzione prevede una spesa di un milione di euro per la progettazione e ha diviso gli albesi tra chi l’ha accolta con entusiasmo e chi nutre dubbi e perplessità. L’Osservatorio esprime un parere preciso: «Il terzo ponte, così com’è concepito, non solo non serve allo scopo che gli si attribuisce, ma è dannoso e costituisce un vero spreco di denaro».

Gli altri articoli sul terzo ponte

Le associazioni ambientaliste riunite nell’Osservatorio spiegano le ragioni di una posizione così netta: «Il ponte, considerato come opera a sé stante, è sbagliato perché porterebbe a indirizzare traffico veicolare, anche pesante, sul centro, nella piazza Michele Ferrero. In un’ottica più ampia, si dovrebbe prevedere una continuità di percorso verso la periferia, ossia mediante quella che nel Piano regolatore è indicata come tangenziale est. Si tratta di un’opera finora basata sull’ipotesi, risalente a molti anni or sono, della rilocalizzazione del complesso industriale Miroglio, che invece permane, occupando spazi che andrebbero attraversati con modalità complesse».

Il tracciato presenterebbe peraltro anche criticità ambientali: «Non dimentichiamo la presenza di una linea ferroviaria, di numerose costruzioni residenziali e di unità produttive, che andrebbero modificate. Anche un’ipotesi di tangenziale ridotta non sarebbe percorribile, in quanto comporterebbe un rientro del traffico all’interno del centro abitato alla Moretta, anziché in periferia, con costi e disagi».

Terzo ponte sul Tanaro, Marello rilancia, l'opposizione lo accusa di immobilismo

L’Osservatorio, quindi, cambia prospettiva: «Il terzo ponte è un autentico salto nel vuoto che, a nostro giudizio, nessuna Amministrazione potrebbe affrontare. Esistono alternative valide. Si tratta di passare alla tangenziale opposta: quella che dall’inizio di corso Cortemilia, sottopassando in galleria il rilievo di Santa Rosalia, potrebbe condurre a San Cassiano, per raggiungere, con una buona viabilità esistente o comunque facilmente migliorabile, l’ospedale di Verduno e l’autostrada At-Cn nelle due direzioni finali, compreso Torino. Non si tratta di un’intuizione estemporanea: ne esiste un’indicazione sul Piano regolatore albese. L’Osservatorio l’ha esaminata con cura e ne ha valutato ragioni ed effetti, valutandone anche, di massima, gli aspetti tecnici e finanziari».

L’invito all’Amministrazione è chiaro: «Siamo a disposizione per gli approfondimenti: basti per ora confermare che, sul piano dei costi, la nostra proposta è concorrenziale con quella del terzo ponte più la tangenziale est. Si noti ancora, in conclusione, che non si tratta neppure di una soluzione peregrina: un progetto in qualche modo simile, forse più complesso, l’Anas l’ha già approntato per il terzo lotto della tangenziale di Mondovì. È stato presentato all’opinione pubblica già un anno fa: senza costi per l’Amministrazione comunale».

Marcello Pasquero

Banner Gazzetta d'Alba