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Un volo da fotografare: l’oasi della Madonnina di Sant’Albano Stura

Nei giorni scorsi sono arrivati i coloratissimi gruccioni dall'Africa meridionale

Un volo da fotografare: l’oasi della Madonnina di Sant'Albano Stura

FOTOGRAFIA Era la mia decima volta nell’0asi naturalistica della Madonnina di Sant’Albano Stura, ma questa è stata speciale. Nei giorni scorsi ho portato con me un amico, anche lui appassionato fotografo. E vedere nei suoi occhi lo stupore e la meraviglia, come se si fosse trattato di un bambino… di 80 anni, è stato davvero gratificante. Il motivo di questa nostra escursione era fotografare i ben noti gruccioni, uccelli dal piumaggio coloratissimo, detti anche merope, come il genere (Merops) di cui fanno parte. Questo pennuto è vivace e, se non spaventato o disturbato in modo eccessivo, si fa fotografare volentieri. Bisogna solo sapere dove e come trovarlo.

Come molti altri appassionati di natura, l’ho scoperto nella bellissima e molto organizzata oasi, che si trova davvero a due passi da casa. Sono 220mila metri quadrati di natura incontaminata con due laghetti in cui le varie specie di uccelli possono nuotare, nutrirsi, nidificare. Sei capanni ben mascherati lungo le rive del fiume e una torre di otto metri consentono di osservarne la vita senza disturbarli, scattando fotografie. La struttura è nata dall’idea di un gruppo di amici che nel 1996 iniziarono i lavori per realizzarla. L’attuale sindaco di Sant’Albano Stura, Mauro Fissore, è stato tra gli ispiratori di una splendida realtà naturalistica.

Sono ben 218 le specie di uccelli presenti nell’oasi. Per aiutare gli appassionati che vi si inoltrano, ci sono una serie di cartelloni chiamati a identificarli, connotando anche il periodo dell’anno in cui sono presenti alla Madonnina. I gruccioni arrivano verso aprile-maggio per nidificare in colonie nei banchi di sabbia lungo il fiume, per poi ripartire ad agosto per il lungo volo di ritorno, con destinazione il Sud Sahara, in Africa. Si tratta di volatili davvero sorprendenti, socievoli, capaci di impensabili voli acrobatici. Per fare il nido scavano un cunicolo lungo 3-5 metri, in fondo al quale depongono 5-8 uova sferiche. Sia il maschio che la femmina si prendono cura delle uova, che vengono covate per circa venti giorni.

Vederli volare, sapendo che le loro piccole e coloratissime piume li trasportano per migliaia di chilometri, incanta l’animo. Ecco perché alla Madonnina di Sant’Albano Stura ci sono tanti fotografi che li attendono, con la meraviglia negli occhi, anche se non sono bambini.

Gian Paolo Montisci

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