La Regione al fianco della Coldiretti nella protesta contro i cinghiali

La Regione al fianco della Coldiretti nella protesta contro i cinghiali

TORINO Un’onda gialla ha invaso il centro di Torino. Questa mattina si è svolta in contemporanea in diverse città italiane da nord a sud, la manifestazione di protesta di Coldiretti contro l’invasione dei cinghiali.  Una situazione di emergenza che è diventata, ormai, di interesse nazionale. Non a caso, a fianco degli agricoltori piemontesi, in piazza Castello, si è schierato anche il presidente della Regione Alberto Cirio, che ha detto: «Non è solo un problema agricolo, ma anche di sicurezza pubblica. Stiamo piangendo conseguenze gravi sui nostri raccolti e vite umane sulle strade. Un problema che abbiamo in tutte le Regioni d’Italia. Roma ci dia il potere di tutelare la vita delle persone e il futuro delle nostre aziende agricole».

Secondo le stime di Coldiretti, con l’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto, i cinghiali proliferano, con un aumento del 15%: sono arrivati a essere 2,3 milioni in Italia  invadendo città e campagne e causando un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti. L’associazione è scesa in piazza con gli agricoltori esasperati. Erano presenti, tra gli altri, il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo, il delegato confederale Bruno Rivarossa, l’intera giunta di Coldiretti Piemonte, i direttori delle federazioni provinciali a cui si sono uniti il governatore Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso, l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, i capigruppo e consiglieri di maggioranza e minoranza. Sono anche intervenuti Paolo Ruzzola (Forza Italia), Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia), Monica Canalis (Pd), cittadini, sindaci e diverse istituzioni, oltre all’Associazione familiari e vittime della strada con il presidente Giacinto Picozza.

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Il sindaco di Santo Stefano Belbo Laura Capra e il vice Beppe Scavino in piazza Castello.

Sono preoccupati Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa: «I cinghiali stanno veramente chiedendo le chiavi delle nostre città piemontesi, arrivando a invadere anche i luoghi turistici.  La situazione è diventata insostenibile non solo nelle aree rurali, ma anche nelle città, tanto che viene compromesso l’equilibrio ambientale degli ecosistemi territoriali con la perdita della biodiversità e sono in costante aumento gli incidenti. Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021, pubblicato dal Ministero della salute». Nell’occasione è stato diffuso il dossier Coldiretti “Covid e l’assedio dei cinghiali in Italia”, sui rischi per la sicurezza, l’ambiente e la salute e con proposte concrete per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e la tranquillità dei cittadini. Tra le azioni proposte, la creazione dei presupposti, attraverso un’azione di coordinamento con le Amministrazioni provinciali, affinché i piani di contenimento abbiano gli stessi strumenti e lo stesso iter formativo in tutte le province, prevedere interventi di contenimento in ambito urbano ed effettuarli 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Coldiretti  chiede anche di consentire ai sindaci, nelle situazioni di emergenza, di adottare provvedimenti straordinari di contenimento con lo scopo di tutelare la sicurezza e l’incolumità pubblica. Per Coldiretti un’altra misura fondamentale sarebbe quella di attivare un osservatorio regionale per avere, da parte dei soggetti preposti (Province, Città metropolitane, Atc, comprensori Alpini ed Enti parco), un puntuale e settimanale aggiornamento rispetto ai risultati raggiunti, ovvero al numero di capi abbattuti.

Daniele Vaira

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