Le prove Invalsi confermano la miglior preparazione degli alunni piemontesi rispetto alla media italiana

Invalsi in Piemonte

SCUOLA All’indomani della presentazione dei risultati del campione delle prove nazionali Invalsi 2021, si può notare come gli alunni piemontesi della scuola elementare (classi seconda e quinta) abbiano ottenuto risultati in italiano e matematica in linea con la media italiana. In Piemonte, come Invalsi ha sottolineato anche per il resto d’Italia, la scuola primaria ha tenuto in termini di risultato, garantendo su tutto il territorio nazionale livelli di apprendimento omogenei e stabili rispetto agli esiti della rilevazione 2019.

Nella scuola secondaria media, invece, iniziano a manifestarsi i divari territoriali in termini di risultato. Il Piemonte si colloca tra le regioni al di sopra della media italiana 2021. Alle superiori, i divari territoriali di risultato si ampliano ancor più. Dai risultati emergono livelli medi di apprendimento migliori nelle due grandi regioni del Nord Ovest (Piemonte e Lombardia) e nella Provincia autonoma di Trento rispetto quelli della media italiana e dei suoi confronti con le altre regioni.

In Piemonte aumentano gli studenti con difficoltà in matematica

In Piemonte il confronto nel periodo 2019-2021 tra coloro che non raggiungono il livello adeguato di apprendimenti presenta alcune particolarità. In Italiano, nella scuola primaria, la quota di studenti co n livelli insufficienti mostra un miglioramento, ossia una riduzione statisticamente significativa di coloro che si posizionano nei livelli insufficienti (nella II classe della primaria passa dal 25 per cento del 2019 al 19 per cento del 2021, nella V classe della primaria dal 21 per cento al 15 per cento). Nella terza classe della secondaria di primo grado la quota non varia, mentre nell’ultimo anno delle superiori aumenta significativamente, passando dal 24 per cento del 2019 al 30 per cento del 2021.

 

In matematica, già dalla quinta elementare si registra un aumento significativo della quota di studenti in difficoltà rispetto al 2019 (dal 25 per cento al 29 per cento), dato che si osserva anche al termine del primo e del secondo ciclo di scuola (rispettivamente dal 35 per cento al 40 per cento al termine del primo ciclo e dal 31 per cento al 34 per cento al termine del secondo), pur restando molto al di sotto del valore medio italiano al termine del secondo ciclo (51 per cento).

Prime riflessioni sui risultati piemontesi

Il difficile anno trascorso ha fatto registrare perdite negli apprendimenti in tutto il Paese. In Piemonte sono i ragazzi e le ragazze in uscita dal secondo ciclo a risentire di più delle difficoltà, mentre nel primo ciclo, in particolare nella primaria, i risultati medi tengono nonostante i disagi affrontati e le innovazioni, forzate, introdotte nella scuola in questo lungo periodo di emergenza. L’ambito della matematica risulta il più penalizzato, poiché quando si tratta di insegnare una materia particolarmente complessa, la didattica in presenza fa la differenza. Tuttavia, già prima della pandemia la matematica mostrava maggiori quote di studenti in difficoltà. C’è comunque qualcosa da modificare, qualcosa su cui provare ad agire. Un suggerimento arriva dalle innovazioni digitali introdotte nell’insegnamento della matematica a distanza, materia finora insegnata prevalentemente con metodi tradizionali. L’introduzione, anche in presenza, di strumenti digitali nell’insegnamento della materia potrebbe sostenere i docenti ad affrontare momenti di emergenza, come quelli vissuti, e stimolare in modo nuovo l’apprendimento della matematica da parte degli studenti

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