Ultime notizie

Nonostante le difficoltà legate alla pandemia l’Onaf guarda al futuro proponendo nuove iniziative

L'Onaf promuove un corso per assaggiatori di formaggi al castello di Grinzane

GRINZANE CAVOUR Si è svolta domenica nel salone delle maschere del castello di Grinzane Cavour, l’assemblea annuale dell’Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori formaggi), con la quale si è chiuso l’esercizio 2020. Anche l’associazione guidata da Pier Carlo Adami ha dovuto fare i conti con la pandemia, come ha fatto notare lo stesso presidente nella relazione che ha aperto i lavori. «Un anno fa, in questa occasione, eravamo prudenti, ma speranzosi. La situazione, dopo il terribile periodo febbraio-giugno, sembrava muoversi verso una ritrovata normalità. Per questo, passata l’estate, ci si era messi al lavoro per riprendere i corsi sospesi e attivarne altri. Purtroppo, in ottobre c’è stata la ricaduta e la nuova sospensione di ogni iniziativa», ha affermato Adami, ringraziando i vicepresidenti, il direttivo nazionale, i delegati e i soci che hanno, in modi diversi, contribuito a quanto, nonostante tutto, in un anno così difficile, si è potuto fare.

Per la prima volta dopo sette anni il bilancio chiude con una perdita, dovuta alla mancanza del consistente introito derivante dalle quote di iscrizione ai corsi autunnali, ma gli utili degli esercizi precedenti consentono per il momento una certa tranquillità. «Sono incoraggianti i dati dei primi quattro mesi del 2021, in quanto i rinnovi delle quote associative sono superiori rispetto a quelli alla stessa data del 2020. Il mantenimento dei soci è da attribuirsi innanzitutto a iniziative quali l’omaggio di due pubblicazioni di prestigio, alle videoconferenze organizzate mensilmente e alla vivacità sui social media. Il 2019 per l’Onaf era stato l’anno dei record e il 2020 era partito sulla stessa strada. Poi la realtà è bruscamente cambiata. Guardiamo con ottimismo, ma con cautela, al futuro», ha concluso Adami.

Il numero dei soci effettivi dell’Onaf è sostanzialmente invariato nel 2020 rispetto all’anno precedente, mentre si è inevitabilmente dimezzato quello dei corsi attivati. È anche proseguita l’iniziativa “Qui batte un cuore Onaf”, riguardante commercianti e ristoratori associati, e sono nate le Città del formaggio, riconoscimento assegnato a Comuni tradizionalmente vocati all’attività casearia. Il primo a essere nominato, nel 2020, è stato Santo Stefano Quisquina (Agrigento).

L’assemblea si è chiusa con l’investitura dei 31 maestri assaggiatori che hanno frequentato il corso di secondo livello a Torino prima della pandemia e dei 22 assaggiatori che hanno seguito nei mesi scorsi il corso on-line di primo livello per i paesi dell’Unione europea. Due bei segnali di ottimismo per il futuro.

L’Onaf in 32 anni ha formato circa 15mila assaggiatori. Oggi l’Organizzazione è presente in quindici regioni italiane con 38 delegazioni.

 

 

Banner Gazzetta d'Alba