Portare il vino albese in Cina: parte il progetto coordinato da Angi e Sevinovà

ALBA Un ponte tra Italia e Cina, passando per Alba, Langhe, Roero e Monferrato sarà realizzato da 100 giovani cinesi che si formeranno per promuovere il vino e l’enogastronomia del sito Unesco nella loro patria. L’Angi (acronimo di Associazione nuova generazione italo–cinese), ente senza scopo di lucro che promuove l’integrazione sociale e la cooperazione internazionale tra Italia e Cina tramite la valorizzazione del capitale umano, ha scelto Sevinovà società di servizi con sede ad Alba specializzata nella valorizzazione dell’enogastronomia piemontese, per coordinatore l’iniziativa Vini dal sito Unesco verso la Cina.

Portare il vino albese in Cina: parte il progetto coordinato da Angi e Sevinovà

Nei giorni scorsi, presso l’Alba hotel, il consorzio Élite mediterranea, il consorzio Oltre le Alpi e il consorzio Alba export wine & food (con i presidenti Roberto Damonte, Livia Fontana e Roberto Costa), alla presenza di Daniela Scarzello, funzionaria della Regione Piemonte, hanno firmato un protocollo d’intesa con l’Angi. Cuore dell’iniziativa sarà la specializzazione di 100 giovani promotori cinesi, al fine di coordinare un’azione di sviluppo e consolidamento dei vini piemontesi sul mercato cinese, oltre a una serie di iniziative promozionali sul territorio asiatico in occasione dell’anno della cultura e turismo Cina-Italia 2022.

«Nei prossimi due anni, in parallelo alle altre iniziative, provvederemo alla ricerca e selezione di 100 giovani talenti cinesi, che parlino anche italiano e inglese, con l’obiettivo di farli diventare ambasciatori dell’enogastronomia italiana in Cina», spiega Chen Ming, presidente di Angi. «Fungeranno da apripista per la divulgazione del Made in Italy in quei territori cinesi in cui la cultura del Belpaese è particolarmente apprezzata».

Portare il vino albese in Cina: parte il progetto coordinato da Angi e Sevinovà 1

«Gli obiettivi del progetto sono molteplici», dichiara Dino Icardi, titolare di Sevinovà. «Il primo passo è quello di coordinare attività promozionali tra il 2021 e il 2022, partecipando a eventi e fiere sul territorio cinese, dando rilevanza ai prodotti dell’enogastronomia piemontese: vini, nocciole e tartufo. Partendo dai vigneti e dai paesaggi riconosciuti patrimonio umanità dall’Unesco, lo scopo ultimo è quello di entrare nelle dinamiche della cultura cinese, far conoscere e divulgare la nostra enogastronomia e la cultura italiana, partendo da quelle di Langhe, Roero e Monferrato, con un risvolto commerciale che sarà successivo e conseguente. Vogliamo anche garantire una stabilità e una continuità tra la promozione e lo sviluppo di queste iniziative, attraverso il supporto qualificato in Cina».

«I nostri paesaggi vitivinicoli sono stati il primo sito italiano a gemellarsi con la Cina, nello specifico con i terrazzamenti dello Yunnnan, insieme ad altre tre meraviglie italiane tutelate dall’Unesco quale patrimonio dell’umanità: Venezia e la laguna veneta, la città di Verona e Villa d’Este a Tivoli», afferma il coordinatore nei rapporti di gemellaggio tra Italia e Cina per i siti Unesco italiani, Roberto Cerrato, direttore e site manager del sito Unesco dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato. «Ben vengano, dunque, iniziative come questa, nell’ambito della cultura e della sostenibilità ambientale, lavorando per la ricerca e la formazione con le università, sia italiane che cinesi. Questo progetto, che vede i giovani protagonisti, va nella giusta direzione, gettando le basi per una corretta e proficua internazionalizzazione».

Dopo la partecipazione, nel mese di giugno, alla fiera dell’import di Zhejiang (provincia a Sud di Shangai con 57 milioni di abitanti), in concomitanza con la giornata finale del Tmall 618, il più grande evento cinese dedicato allo shopping, online incluso – una sorta di black friday orientale –, il prossimo step sarà la presenza alla fiera dell’import nazionale a Shanghai nel mese di novembre 2021, in collaborazione con l’autorità del Governo di Zhejiang e con la Prefettura di Shangai, promuovendo un percorso di valorizzazione, cooperazione e commercializzazione. Covid permettendo, questa occasione dovrebbe prevedere la partecipazione diretta delle aziende italiane.

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