Santo Stefano Belbo: il Cepam ha cessato l’attività

Santo Stefano Belbo: il Cepam ha cessato l'attività
Un’immagine d’archivio del premio Pavese. Sulla destra: Luigi Gatti, uno dei fondatori del Cepam, scomparso alcuni anni fa.

SANTO STEFANO BELBO Il Cepam (Centro produttori e amici del Moscato) ha definitivamente chiuso i battenti dopo 45 anni di battaglie, eventi e attività. Alla casa natale di Cesare Pavese l’assemblea ha deliberato la cessazione di una delle associazioni socioeconomiche e culturali più importanti della zona. Erano presenti il presidente Adriano Icardi, il tesoriere Fiorenzo Penna e i consiglieri Giovanna Romanelli, Giancarlo Gatto, Barbara Gatti, Renato Olivieri e Giovanni Bosco. Tutte le proprietà del Cepam sono state donate alla fondazione Cesare Pavese, che da qualche anno ne aveva rilevato l’impegno culturale, mentre i residui di cassa saranno donati in beneficenza alla casa di riposo Valentino Ravone di Santo Stefano.

Si conclude così un percorso iniziato nel dicembre 1976, quando Luigi Gatti e Giovanni Bosco diedero vita al Centro produttori e amici del Moscato, unendo interessi di varia natura: da una parte la promozione di eventi sportivi e ricreativi per i giovani della Valle Belbo, dall’altra la pubblicazione di una rivista (Gli amici del Moscato e poi Le colline di Pavese) che si facesse promotrice della campagna di valorizzazione del Moscato d’Asti per la quale il Cepam si batteva. Erano gli anni in cui gli industriali volevano tagliare fuori il mondo contadino con prodotti che non indicavano le uve con cui venivano fatti. Per questo, Luigi Gatti e il fratello crearono i Vignaioli di Santo Stefano Belbo dando il coraggio a molte altre aziende del territorio per seguirne l’esempio producendo Moscato d’Asti. Negli anni ’90 la battaglia si concluse con una grande vittoria: la Denominazione d’origine controllata e garantita del Moscato d’Asti, senza la quale oggi le rese sarebbero molto basse.

Il Cepam si trasformò poi in Centro pavesiano, organizzando il premio Pavese che negli anni ha portato a Santo Stefano Belbo grandi esponenti della cultura italiana, ereditato poi dalla fondazione Pavese dopo la scomparsa di Luigi Gatti. «Lo spirito combattivo che ha contraddistinto il Cepam fin dagli albori sarà ereditato dal Ctm (Coordinamento terre del Moscato, nda) che continuerà a organizzare delle attività socioeconomiche e culturali», ha affermato Giovanni Bosco. Fondato nel Duemila il Ctm ha infatti l’obiettivo di continuare le battaglie del mondo contadino della Valle Belbo e le proposte dell’originaria associazione.

Lorenzo Germano

 

 

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