Ultime notizie

Abitare il piemontese: la parola di questa settimana è Cabalisé

 1

CABALISÉ Complottare, fantasticare, meditare continuamente, riflettere esageratamente, congiurare; indovinare il futuro.

Taluni definiscono i piemontesi bogianen per antonomasia, un’etichetta che crea facile malcontento: sappiamo bene che l’epiteto arriva da una storica battaglia dove i piemontesi, in minoranza, ebbero la meglio proprio perché decisero di non muoversi. Ma la società piemontese ha un curriculum di persone che, al contrario, si sono adoperate e, quando è stato necessario, hanno “bugiato” eccome, fisicamente e mentalmente! Se però c’è un verbo che definisce individui tutt’altro che istintivi, meditabondi anche in maniera tormentata e continua, ecco che cabalisé è quello corretto. Su questo sì, i piemontesi possono dirsi interpreti in un’infinità di contesti umani, lavorativi, relazionali.

Le declinazioni della parola di questa settimana possono avere accezioni virtuose, quando cabalisé significa valutare la situazione, riflettere sui rischi, evitare passi affrettati, oppure connotare i difetti del proprio carattere, quando questo verbo trasforma l’individuo in preda a un tormentato pensiero sino a deformare il suo corpo, contorto su sé stesso per l’intensità della meditazione da non uscirne più. Tante volte chi esagera in questa attività è più propenso a “non fare” che altro.

Il verbo di questa settimana è originato da una parola ebraica, qabbalah, una legge tradizionale, un insegnamento segreto in opposizione alla legge scritta. È un termine tipico della cultura israelitica, diffuso nelle parlate locali tramite le comunità ebraiche. La cabala, infatti, può essere interpretata come un imbroglio, un raggiro, una congettura o un giochetto tramato alle spalle ma, pensate, anche l’effettivo studio di numeri e lettere utili a indovinare il futuro, come quando si dice cabalisé r’avnì, indovinare l’avvenire. Bisogna sapere che da qualche parte del Piemonte si dice gabala, gabalisé, con quella “g” iniziale indotta dall’italiano “gabbare” dal significato analogo. In ogni caso, a un certo punto è meglio pianté lì ed cabalisé e bitesse an camin, ossia smettere di meditare e cominciare a fare.

Paolo Tibaldi

Banner Gazzetta d'Alba