COLDIRETTI «Serve un netto cambio di rotta della Regione, sia nei contenuti che nei modi: così vengono meno gli impegni presi dallo stesso assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa, lo scorso 8 luglio in piazza Castello durante la protesta degli agricoltori per l’invasione, ormai, insostenibile dei cinghiali». È quanto evidenziano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale, nel commentare le linee guida presentate dalla Regione rispetto alla gestione venatoria e all’attività di contenimento del cinghiale.
Proseguono i dirigenti di Coldiretti: «Quanto è stato predisposto presenta almeno due macro criticità: da un lato, il metodo. poiché serve un approccio maggiormente strutturato e condiviso e non solo pochi giorni di tempo per presentare osservazioni a un documento già pre-confezionato; dall’altro, il merito perché quanto proposto va solo a favorire un ristretto gruppo di persone che, di fatto, negli anni hanno avuto il controllo dei territori a discapito degli agricoltori, delle effettive esigenze della cittadinanza e anche dei tanti cacciatori che non hanno mai potuto partecipare alle operazioni di selezione». Concludono Moncalvo e Rivarossa: «Rischia di venire meno quanto ottenuto finora per il contenimento della fauna. Nel documento, sostanzialmente, viene rafforzato un sistema che negli anni ha fallito poiché la situazione resta tuttora molto critica e, nello stesso tempo, mortifica e, anzi, frena quelle nuove misure che consentivano in modo innovativo l’autodifesa, come la valorizzazione della figura del tutor. Chiediamo urgentemente che venga fatto un passo indietro rispetto a quanto proposto dalla Regione e che si possa aprire un confronto proficuo rispetto alle linee guida, ma anche alle vere esigenze di tutto il Piemonte».