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Diano: le Sentinelle di comunità della Caritas al fianco di chi è solo

Diano: le Sentinelle di comunità della Caritas al fianco di chi è solo

DIANO Ascoltare, accogliere e donare: sono le parole chiave del progetto Sentinelle di comunità, che inizierà il suo percorso nel Comune di Diano. Un’idea che ha destinatari precisi, come spiega Alberto Adriano, coordinatore della Caritas vicariale e parrocchiale e responsabile dell’iniziativa. «La situazione storica legata al Covid-19 ha aumentato l’isolamento e il malessere nelle persone, non solo quelle più anziane. Noi vogliamo aiutare tutti coloro che si sentono soli, non integrati, che hanno bisogno di un aiuto per qualsiasi problematica: psicologica, fisica o pratica, legata alla burocrazia o a difficoltà personali». In soccorso è pronta a scendere in campo una squadra fatta di volontari della parrocchia, della Protezione civile, di privati cittadini, ma anche di rappresentanti di altre realtà come il consorzio socioassistenziale Alba, Langhe, Roero, l’emporio della solidarietà Madre Teresa di Calcutta e altre agenzie o gruppi di volontariato che operano sul territorio. Chiunque avesse bisogno può rivolgersi al numero 347-72.72.036, attivo 24 ore su 24. A seconda delle esigenze, un’apposita cabina di regia cercherà di risolvere ogni tipo di problematica.

Aggiunge Adriano: «Lo scopo del progetto è di offrire un servizio di prossimità e di aiuto immediato, facendo sentire le persone in difficoltà ascoltate e accolte». La società civile diventa parte attiva di questo progetto. I membri del gruppo, infatti, si impegneranno a vigilare su eventuali situazioni di fragilità e di povertà ed eventualmente le porteranno alla luce perché vengano affrontate e risolte.

Diano è pronto a mettersi alla prova. «Sono molto contento di come è stato accolto questo progetto. Devo ringraziare innanzitutto il sindaco Ezio Cardinale per la disponibilità e la sinergia, ma anche tutti i volontari coinvolti. Un grazie va anche a don Piero Racca e alla nostra collaboratrice Milly Arione», prosegue Adriano. Il progetto guarda anche a risultati più ambiziosi, visto che l’obiettivo finale non è soltanto aiutare le persone, ma soprattutto lavorare per rinsaldare le relazioni sociali e valorizzare le potenzialità culturali e umane del territorio. Saranno organizzati dei laboratori teatrali, corsi, lezioni dell’Università della terza età, ma anche momenti di preghiera, oltre a eventi e attività di socializzazione già previsti dal Comune, e magari sospesi o rinviati proprio a causa dell’emergenza da Covid-19.

«Vogliamo che nessuno si senta escluso dalla comunità e nello stesso tempo desideriamo che la società si impegni per dare il meglio di sé, creando una polis umana e fraterna. Ci auguriamo che questo progetto pilota si possa estendere presto ad altre parrocchie e Comuni della vicaria», conclude Adriano.

Daniele Vaira

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