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I due volti dell’impresa nell’Astigiano: la Fra assume, la Blutec è in crisi

I due volti dell'impresa nell'Astigiano: la Fra assume, la Blutec è in crisi
La Fra production di Dusino San Michele.

LAVORO Tra le aziende astigiane ce ne sono due che si trovano in situazioni diametralmente opposte: la Fra di Dusino San Michele assume per soddisfare le richieste di mercato, mentre  la Blutec godrà degli interventi statali per evitare i licenziamenti. La Fra production, società che opera nel settore dei prodotti tessili tecnici, sta cercando di ampliare il proprio organico, al momento composto da 120 dipendenti. Nel 2020 ha chiuso 12 nuovi contratti a tempo indeterminato e, nonostante l’emergenza sanitaria, non ha mai fatto ricorso alla cassa integrazione. Lo scorso anno la società ha pagato premi per un valore medio di 1.950 euro a dipendente e ha chiuso con un fatturato di 13,3 milioni di euro (+2,1%) e la migliore profittabilità degli ultimi 12 anni. Ora ricerca manutentori meccanici, addetti alla produzione, magazzinieri, addetti alla movimentazione merce.

Per quanto riguarda la Blutec, presente ad Asti con uno stabilimento, nei giorni scorsi si è svolto al Ministero dello sviluppo economico un incontro di aggiornamento sulla situazione del gruppo. Alla riunione, presieduta dal viceministro Alessandra Todde, hanno partecipato i commissari straordinari, dove sono locati gli stabilimenti Bluetec, (Sicilia, Piemonte, Basilicata e Abruzzo), il sindaco di Termini Imerese, Invitalia e le organizzazioni sindacali. Durante l’incontro è stato comunicato dai commissari che il piano concordatario non è stato approvato e che pertanto, entro il termine massimo di 60 giorni si attiverà un programma di cessione delle singole realtà industriali che compongono il gruppo. Tale piano dovrà prevedere soluzioni per tutti gli stabilimenti e garantirà 24 mesi di tempo, attraverso la copertura di ammortizzatori sociali. Per quanto riguarda l’unità di Asti, si attende di conoscere i dettagli del programma di cessione e soprattutto la strategia del Ministero e dei commissari per riqualificare il sito.

Paolo Cavaglià

 

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