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L’Aido cuneese compie 45 anni

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CUNEO Era il 1976 quando un gruppo di pionieri del dono dava vita, con l’atto costitutivo, alla sezione provinciale Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule), una squadra temeraria, viste le paure della popolazione dell’epoca riguardo la donazione di organi, tessuti e cellule.

Oggi quei dubbi non son del tutto fugati, ma la famiglia aidina è diventa numerosa, in particolare negli ultimi otto anni, con 17mila cuneesi che si sono favorevolmente espressi al dono, un’azione altruista e generosa.

L’Aido cuneese compie 45 anni «Nel corso del tempo tanti dirigenti si sono avvicendati alla guida della realtà di coordinamento associativo cuneese e oggi con umiltà, ma sana soddisfazione affermo che la nostra provincia è riconosciuta quale eccellenza nel panorama regionale e nazionale visti i risultati ottenuti in particolare nell’ultimo triennio, prima come crescita in Piemonte e seconda nel 2020 in Italia», dice il presidente Gianfranco Vergnano, già segretario Aido nazionale. «I risultati ottenuti sono il frutto del lavoro di una realtà di lavoro coesa che opera in squadra con unità d’intenti grazie ai tanti gruppi comunali che con puro spirito di servizio svolgono un’opera meritoria di volontariato preziosa e fondamentale per diffondere la cultura del dono con tante belle iniziative ed eventi».

Questa bella avventura, espressa con un gesto d’amore verso gli altri, dura da 45 anni, e punta a un nuovo obbiettivo: toccare quota 20mila associati entro la fine del 2023. «Un obbiettivo ambizioso, ma son certo che con il prezioso supporto di realtà pubbliche e private, in particolare le fondazioni bancarie Crc e Crt e il Csv Cuneo, speriamo di riuscire a ottenere», aggiunge Vergnano.

Nel corso del mese di celebrazioni per l’anniversario rientrano le iniziative della campagna nazionale d’informazione e l’attuazione del protocollo d’intesa siglato tra Avis ed Aido.

«Grazie al presidente provinciale dell’Avis Flavio Zunino le 48 realtà territoriali cuneesi consegneranno dopo ogni donazione di sangue un opuscolo informativo dell’Aido che speriamo possa portare all’adesione entrando così in una bella e grande realtà che ha a cuore chi malato è in lista d’attesa per un trapianto», conclude Vergnano.

Chi volesse raccogliere il motto Non so per chi, ma so perché può consultare il sito www.aido.it.

Lino Ferrero

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