Ferite difficili e ulcere cutanee: medici e infermieri si aggiornano

VERDUNO Le ferite difficili rappresentano una realtà clinica molto rappresentata nel mondo; in Italia si stima che siano interessate circa 2 milioni di persone. Si tratta di lesioni che non solo richiedono lunghi tempi di guarigione ma hanno anche un impatto devastante sulla qualità di vita dei pazienti e sul bilancio sanitario. Ancora oggi però vengono considerate una patologia minore sottoposta spesso a trattamenti empirici.

Ferite difficili e ulcere cutanee: medici e infermieri si aggiornano
Nella foto il Giovanni Torre e l’equipe della vulnologia presente al Santo Spirito di Bra

L’invecchiamento progressivo della popolazione determinerà inevitabilmente un continuo incremento di queste lesioni con le quali la sanità sarà costretta a confrontarsi sempre più frequentemente; è pertanto fondamentale ampliare le conoscenze degli addetti in modo da affrontare al meglio questa sfida.
All’ospedale Ferrero di Verduno di terrà un convegno multidisciplinare per medici, infermieri e toccherà diverse tematiche dalle ulcere cutanee, al bendaggio, ai problemi dei pazienti diabetici, al dolore e alle implicanze psicologiche. Questo congresso si pone come obiettivo non solo di fornire un’accurata disamina eziologica e diagnostica delle ulcere cutanee croniche ma anche di proporre un modello gestionale integrato ospedale-territorio anche attraverso soluzioni innovative, come la telemedicina.
Il responsabile scientifico dell’evento è Giovanni Torre, referente della vulnologia per l’Asl Cn 2. Dice Giovanni Torre: «Fortunatamente in questi anni grazie ad una lungimirante politica sanitaria dell’azienda sanitaria siamo riusciti a creare e sviluppare un servizio di vulnologia apprezzato e funzionante con grande afflusso di pazienti. Il congresso rappresenta un altro passo verso la formazione sanitaria nella corretta gestione delle lesioni».

Lino Ferrero

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