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Granda protagonista della prima puntata di Slow tour padano, sabato 23 alle 15.30 su Rete 4

TELEVISIONE Appuntamento sabato 23 ottobre alle 15.30 su Rete 4 per il programma di  Patrizio Roversi che riparte dal Piemonte, dove nasce il Po, e viaggia verso la transizione ecologica a bordo di Elettrone, una Guzzi Airone trasformata in veicolo elettrico. Una replica è prevista giovedì 28 in seconda serata.

La seconda serie di Slow tour padano tratta di agricoltura, prodotti e territorio comincia in una stalla, a tu per tu con Nerina, vacca da latte che gli confida le sue frustrazioni: quando si parla di impronta ecologica,  ce l’hanno tutti con l’allevamento e l’agricoltura ma, in realtà, anche il consumatore ha le sue colpe.

Granda protagonista della prima puntata di Slow tour padano, sabato 23 alle 15.30 su Rete 4 1

Come risolvere il problema? Patrizio decide di intraprendere una missione come inviato del consorzio del Grana Padano verso la transizione ecologica. La prima tappa, senza emissioni e senza rumore, porta Roversi a consultare l’oracolo di Pollenzo, Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. Chi meglio di lui può rispondere ai dubbi di Nerina?

Patrizio attraversa la Provincia Granda e le valli del cuneese in cerca di realtà ecocompatibili. Incontra Giancarlo, un contadino-veterinario che coltiva ancora usando il suo cavallo, un piccolo mondo antico, ma decisamente futuribile. Matteo, produttore di Grana Padano di  Genola che ha traghettato il caseificio di famiglia nel futuro attraverso la sperimentazione e il controllo smart del processo produttivo, evitando gli sprechi e risparmiando molto tempo e energia. Lorenzo, un giovane agricoltore visionario che coltiva mirtilli, nocciole e mele biologiche trovando il modo di valorizzare anche la frutta brutta, ma buona. Remo, un cultore della cultura occitana che al suono della ghironda cura i castagni di Moiola, recuperando il bosco, lavorando le castagne e proteggendo il territorio. Stefania, un’artista del legno che trasforma in opere di artigianato artistico i rami e le radici che trova passeggiando nei suoi boschi in Valle Varaita.

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