La Regione mette sul piatto oltre 18 milioni per l’Asl

Radioterapia a Verduno: il reparto inaugurato sabato 9 ottobre 1

SANITÀ Dopo decenni in cui la sanità di Alba e Bra ha dovuto fare i conti con non poche questioni da risolvere – in primo luogo l’infinita attesa per l’ospedale unico – oggi il quadro sembra essere cambiato: in primo luogo, grazie all’avvio del nosocomio dedicato a Michele e Pietro Ferrero, che giorno dopo giorno si arricchisce di nuove professionalità e servizi, e poi anche sul fronte della medicina territoriale.
Per tutto questo lavoro, però, non può mancare una copertura economica adeguata. Se il territorio ha sempre dato il massimo da questo punto di vista – basti pensare al contributo di 25 milioni raccolti dalla fondazione Ospedale Alba-Bra –, ora anche la Regione ha finalmente comunicato l’aumento dei fondi strutturali destinati all’Asl Cn2, che storicamente è dotata di una delle quote capitarie più basse del Piemonte. Una differenza che al momento dell’apertura del nuovo ospedale ha pesato ancora di più, alla luce di una struttura più ampia e all’avanguardia rispetto ai due ex nosocomi, con costi di gestione elevati.

Sabato scorso, è stato l’assessore alla sanità Luigi Icardi, durante l’inaugurazione del nuovo reparto di radioterapia del Ferrero, a dare la buona notizia: l’Asl di Alba-Bra riceverà una quota strutturale integrativa di 18 milioni e 300mila euro, che incrementeranno la quota capitaria che ottiene già. Ha spiegato l’assessore: «Alla luce dei piani di crescita del Ferrero e della medicina territoriale (basti pensare alle case della salute di Alba e Bra), i costi sono aumentati: dal momento che è intenzione del Piemonte rendere grande questo ospedale e organizzare al meglio i servizi per la cittadinanza, l’integrazione dei fondi regionali è un passo importante».

A proposito di case della salute, la scorsa settimana è arrivata la notizia più attesa per il futuro degli ex ospedali di Alba e Bra: su proposta dell’assessore Icardi il Consiglio regionale ha approvato l’emendamento che consente di trasferire a titolo definitivo all’Asl Cn2 la somma di 25 milioni e 800mila euro anticipati nel 2015 dalla Regione all’Asl per finire l’ospedale di Verduno. Un prestito che la Cn2 avrebbe dovuto restituire con i proventi della vendita degli immobili, pure se due aste sono andate del tutto a vuoto.

Di fronte a questo dato, la Regione aveva palesato l’intenzione di ristrutturare e convertire il San Lazzaro e il Santo Spirito in case della salute, il luogo in cui accogliere le attività ambulatoriali e diagnostiche che non devono essere concentrate a livello ospedaliero, così da potenziare i servizi sanitari sul territorio.
Ma è evidente come il debito pesasse come un macigno su ogni operazione per il recupero degli ex nosocomi. Per questo motivo, la notizia della rinuncia da parte della Regione a riscuotere la somma prestata è stata accolta come un passo in avanti fondamentale verso la realizzazione delle due case della salute.

Francesca Pinaffo

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