A Bra si interviene per abbellire i giardini del Belvedere, aperti 123 anni fa

BRA I giardini della Rocca (detti anche del Belvedere), che sorgono su una collinetta panoramica dalla quale si spazia a 360 gradi e dai quali, nelle giornate limpide, si possono vedere le prime Langhe di Verduno e Roddi e la collina di Santa Vittoria, saranno presto oggetto di risistemazione. Il Comune infatti, investendo un avanzo di amministrazione di 150mila euro, intende mettere mano a un progetto datato 2020. Il progetto coinvolgeva anche l’azienda dolciaria Baratti & Milano di Bandito, che si era detta disponibile ad accollarsi le spese per l’allestimento di un’area giochi per i bimbi.

A Bra si interviene per abbellire i giardini del Belvedere, aperti 123 anni fa

Piccolo polmone verde, dove trascorrere momenti di relax, i giardini hanno una storia che risale alla fine dell’Ottocento, quando la città non possedeva un giardino pubblico (quelli di piazza Roma vennero realizzati negli anni Venti del secolo scorso). Questa nuova attrattiva si realizzò grazie a due situazioni concomitanti: l’eredità della famiglia Boglione a favore del Comune per realizzare progetti pubblici atti ad abbellire la città e la disponibilità dei Reviglio della Veneria a vendere la loro proprietà, detta il Belvedere, nella parte finale della piazza della Rocca.

Il progetto del nuovo giardino, all’interno del Consiglio comunale, venne proposto e portato avanti dal cavalier Antonino Abrate, facoltoso industriale nel settore dei filati in quel di Torino, che nella bella stagione risiedeva a Bra.

Il giardino del Belvedere venne terminato e consegnato alla città nel luglio del 1898. Spiega l’assessore ai lavori pubblici Luciano Messa: «Con l’avanzo di 150mila euro abbiamo deciso di intervenire su quest’area, effettuando la regimazione delle acque e la messa in sicurezza della scarpata verso la bretella di strada Montenero. Successivamente riproporremo alla Baratti di intervenire, per completare l’opera con l’area giochi».

I lavori si dovrebbero svolgere a cavallo tra l’estate e l’autunno prossimi per non interferire sulla stagione culturale estiva, che utilizza questo spazio pubblico per i suoi spettacoli.

v.m.

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