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Controlli sui green pass: sciopero sospeso alla Itron di Asti dopo il licenziamento di un sindacalista

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ASTI I lavoratori della Itron di strada Valcossera, azienda facente capo a una multinazionale operante nell’ambito della produzione di energia, hanno ripreso la produzione, sospendendo lo sciopero indetto per solidarizzare con Massimiliano Lamattina, rappresentante sindacale della Fim-Cisl che aveva ricevuto una lettera di licenziamento dopo un diverbio sul green pass con il direttore di stabilimento. Provvedimento adottato dall’azienda al culmine di una settimana di tensione, ma che in realtà, secondo i sindacati, cela problemi più profondi. Tutto inizia, spiegano i sindacati, dal momento in cui a Lamattina, in azienda dal 2002, e a un collega che lavora con lui in magazzino, è stato chiesto di controllare i green pass dei camionisti in entrata, eventualmente procedendo anche al controllo dei documenti di identità in caso di dubbi. La richiesta è stata rigettata dai lavoratori poiché hanno ritenuto di non avere l’autorità per farlo, suscitando la reazione del direttore di stabilimento. Ne sarebbe quindi scaturito un acceso confronto, rimasto comunque nell’ambito verbale, che ha portato a una lettera di sospensione di sei giorni per il lavoratore che poi ha ricevuto una lettera di licenziamento.

Tutti i 70 dipendenti dell’azienda hanno aderito allo sciopero a oltranza indetto dalle sigle sindacali e che ha ottenuto l’appoggio dei delegati di altre aziende astigiane quali Util, Gate, Ocava, Blutec, Lagar e Dierre. I lavoratori sono stati convocati in Municipio dal sindaco Maurizio Rasero, ma l’incontro è stato posticipato al fine di acquisire ulteriori elementi e approfondire con maggior attenzione gli aspetti legati alla vicenda. spiega il segretario Fim-Cisl di Asti, Salvatore Pafundi: «Prendo atto della nota del sindaco  in cui si comunica il rinvio dell’incontro programmato con Organizzazioni sindacali, Prefettura e Unione industriale per discutere del licenziamento comminato al delegato Fim della Itron». Il sindacato spera che questo ulteriore periodo di sospensione porti alla soluzione per ricomporre la vertenza. «Aver ripreso l’attività produttiva è un segnale distensivo. C’è la necessità di riportare il tutto alle normali relazioni industriali e di ripristinare un clima sereno tra le maestranze. La Itron è un’azienda importante per il territorio astigiano e nazionale. Siamo disponibili a un confronto convinti che vi siano le condizioni affinché tutte le parti coinvolte ne escano positivamente».

Paolo Cavaglià

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