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Cori razzisti: 250 euro di multa alla Santostefanese. La società respinge le accuse e intende tutelarsi legalmente

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CALCIO La Lega nazionale dilettanti ha comunicato che, a seguito della sentenza firmata dal giudice sportivo Antonella Reggio, la Santostefanese calcio ha ricevuto un’ammenda di 250 euro a causa del «comportamento inqualificabile di un gruppo di sostenitori sugli spalti, riconducibili alla società in quanto indossavano le tute della stessa, che nel corso del secondo tempo di gioco imitavano il verso della scimmia rivolgendosi al giocatore numero 9 della Società Mirafiori, sig. Kankam Kevin, con chiaro intento denigratorio. Si ricorda alla società che la stessa è, ai sensi del Codice di giustizia sportiva, responsabile oggettivamente per le condotte discriminatorie tenute dai propri tesserati e sostenitori, con ogni conseguenza a livello sanzionatorio in caso di reiterazione delle stesse».

L’episodio sarebbe avvenuto domenica 31 ottobre durante Mirafiori-Santostefanese 1-1

I fatti sarebbero avvenuti durante la partita giocata a Torino domenica 31 ottobre per il girone D del campionato di Promozione, terminata 1-1. Secondo i vertici della squadra di Santo Stefano Belbo si tratterebbe di un’accusa «ignominiosa e calunniosa, al punto da renderci oggetto, qualora non ritirata, di azioni legali volte alla salvaguardia di una immagine di fair play che rincorriamo da sempre». Così ha dichiarato il presidente Ermanno Margaglia nel comunicato stampa diramato, concludendo: «Spero, nell’interesse di un corretto svolgimento del campionato, che l’episodio, da cui la società che rappresento si ritiene completamente estranea, rappresenti un misunderstanding della terna arbitrale. Se così non fosse, ci troveremmo costretti a credere che non possa esistere una giustizia sportiva».

Grasso (direttore sportivo Santostefanese): «Accuse completamente inventate nei nostri confronti, interverremo legalmente se non cadranno»

Il direttore sportivo Ezio Grasso ha aggiunto: «Tra dirigenti e genitori, a Mirafiori eravamo una quindicina, tutti raggruppati sul lato destro delle tribune, e nessuno di noi ha imitato il verso della scimmia. Se qualcuno lo avesse fatto saremmo intervenuti e avremmo preso immediatamente provvedimenti. Né Kevin né i suoi compagni di squadra hanno sentito qualcosa. Abbiamo pareggiato al 94′, una situazione che già di per sé può essere tesa, ma al termine dell’incontro i giocatori hanno stretto la mano e si sono fermati a parlare con gli avversari. Inoltre, con la dirigenza del Mirafiori, ci siamo scambiati frasi cordiali e dati appuntamento al ritorno. Se fossero successi fatti così gravi nessuno ce l’avrebbe fatto notare? La sanzione arrivata ieri (giovedì 4 novembre, nda) ci ha colti completamente di sorpresa. Quando si lanciano accuse così gravi, bisognerebbe esserne certi al cento per cento. Perché poi nessuno ha denunciato il fatto, anche attraverso i canali social, alla sera o nei giorni successivi? Ripeto, fosse successo davvero avremmo subito preso le distanze. Se il fatto non sussiste abbiamo nulla di cui scusarci, piuttosto chiediamo il ritiro dell’accusa o faremo valere le nostre ragioni legalmente».

Davide Barile

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