Le fotografie di Elisabetta e Pierangelo Vacchetto in mostra a Genova dal 26 novembre

Le fotografie di Elisabetta e Pierangelo Vacchetto in mostra a Genova dal 26 novembre
Uno degli scatti, opera del genovese Motta

GENOVA «Libertà è partecipazione», recita un verso del noto cantautore Giorgio Gaber, a patto che si abbiamo gli strumenti per realizzarla: la lettura è il principale. Da qui l’idea della mostra fotografica Leggere per non perdere il filo… e la memoria. Il libro e non la spada avrai nella mano, del genovese Cosimo Damiano Motta e degli albesi Elisabetta e Pierangelo Vacchetto, che aprirà i battenti, il prossimo 26 novembre, nei locali della biblioteca universitaria, in via Balbi.

Un lavoro che punta a “istigare” alla lettura le nuove generazioni, in un contesto dominato dalla disaffezione per la carta stampata: secondo statistiche nazionali il 60 per cento degli italiani non legge un libro, la restante parte, invece, sfoglia un quotidiano solo al bar. Spiegano gli autori: «Volevamo documentare dove come e quando le persone leggono e capire se erano giovani, anziani, uomini o donne: ci siamo imbattuti nelle situazioni più disparate. Lettori su treni, tram, al bar, seduti su una panchina, nei posti più disparati e perfino in acqua: abbiamo notato, però, che si trattava di singoli, un numero molto esiguo».

È normale, dunque, «appendere i libri al chiodo, al massimo si legge frettolosamente un giornale, ci si informa solo guardando la tv, aprendo le porte a imbonitori che, con poche e scarne parole, fanno breccia nei nostri sentimenti e nella nostra mente, sempre meno abituata al pensiero critico». Da queste premesse, l’obiettivo, condensato dai fotografi in cinquanta scatti, visitabili fino al 31 gennaio 2022: contribuire al risveglio delle coscienze mostrando la bellezza della lettura. Per farlo, gli ideatori,  hanno scelto le sale dell’ente pubblico che custodisce, fra libri antichi e moderni, oltre 600mila volumi.

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