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Mirafiori – Santostefanese: anche Kankam smentisce i cori razzisti. Il ringraziamento dei santostefanesi

Mirafiori – Santostefanese: anche Kankam smentisce i cori razzisti. Il ringraziamento dei santostefanesi

CALCIO Aveva destato stupore la notizia, qualche giorno fa, dell’ammenda di 250 euro comminata dalla Lega Nazionale Dilettanti alla Santostefanese Calcio, per presunti ululati razzisti rivolti al giocatore Kankam Kevin nel corso della partita di Promozione Mirafiori-Santostefanese.

Un’accusa gravissima, definita “ignominiosa e calunniosa” dalla dirigenza santostefanese, con il direttore sportivo Ezio Grasso che affermava: «Tra dirigenti e genitori, a Mirafiori eravamo una quindicina, tutti raggruppati sul lato destro delle tribune, e nessuno di noi ha imitato il verso della scimmia. Se qualcuno lo avesse fatto saremmo intervenuti e avremmo preso immediatamente provvedimenti. Quando si lanciano accuse così gravi, bisognerebbe esserne certi al cento per cento. Perché poi nessuno ha denunciato il fatto, anche attraverso i canali social, alla sera o nei giorni successivi?»

A supporto della compagine Santostefanese è intervenuto nei giorni seguenti lo stesso Kankam che, sulle pagine del settimanale sportivo Sprint & Sport ha sottolineato: «Dal campo non ho sentito nulla, infatti quando è scoppiata la vicenda non capivo nemmeno di cosa si stesse riferendo. Dopo la sentenza ho chiesto ai miei compagni se si fossero accorti di qualcosa ma anche loro sono caduti dal pero. E la stessa cosa vale per i dirigenti del Mirafiori presenti in  tribuna».

Una mano tesa che aiuterà molto la Santostefanese a scrollarsi di dosso un’accusa tanto brutta quanto ingiusta, e che è stata accolta con favore dalla società del presidente Ermanno Margaglia che ha voluto ringraziare Kevin Kankam e la società torinese attraverso un comunicato ufficiale. «A nome della società Asdc Santostefanese e a titolo personale, desidero ringraziare Kevin Kankam per l’onestà e la sportività emerse dall’intervista rilasciata alla testata giornalistica Sprint & Sport. Ho potuto apprezzare le sue doti tecniche e la sua prestanza fisica, assistendo personalmente alla partita del 31 ottobre. Oggi constato, con altrettanta ammirazione, lo spessore umano, dote sempre più rara e, non per questo, meno importante. Grazie alle sue parole, aggiunte alla correttezza dei suoi compagni di squadra e di tutta la società Mirafiori, dirigenti e tifosi inclusi, si evince come l’assurda e infamante accusa mossa nei nostri confronti, sia figlia di una errata interpretazione di sonorità da parte della terna arbitrale. Il nostro debito morale nei confronti del giocatore mi sembrava giusto venisse manifestato pubblicamente e non con una semplice telefonata».

Alice Ferrero

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