Ultime notizie

Nell’Ecomuseo della pecora di Paroldo convivono passato e presente

Nell’Ecomuseo della pecora di Paroldo convivono passato e presente

PAROLDO La realizzazione dell’Ecomuseo della pecora di Langa ha richiesto una ventina d’anni di impegno, ma il risultato ha premiato la tenacia di chi ha sempre creduto nell’iniziativa, a cominciare dal sindaco Piercarlo Adami, che nel 2000 ha iniziato a pensare al progetto. Inaugurato in occasione della festa di San Martino, il museo occupa un fabbricato di borgata Cavallini, acquistato nel 2003 grazie a un contributo di 50mila euro della fondazione Crc, all’epoca guidata da Giacomo Oddero. La lunga fase progettuale e di ricerca fondi ha coinvolto le fondazioni Crc e Crt e i Gal Mongioie e Langhe Roero, fino al recente progetto Langa del sole, che coinvolge 19 paesi della dorsale, da Diano a Paroldo. Complessivamente l’operazione, tra ristrutturazione e allestimento, è costata circa 650mila euro. Adami ha definito l’apertura del museo, «un punto di arrivo e di partenza», aggiungendo: «Oggi inizia un nuovo capitolo, con l’ecomuseo fruibile e un percorso innovativo costituito dalla scuola di pastorizia attiva nei locali adiacenti». Scuola di pastorizia che ripartirà l’anno prossimo con l’attivazione del terzo modulo didattico.

Nell’Ecomuseo della pecora di Paroldo convivono passato e presente 1

La progettazione del museo è stata curata dall’architetto Mauro Rabino, mentre gli allestimenti sono stati seguiti dal suo collega Andrea Briatore, che ha affermato: «Gli obiettivi del progetto erano tre: recuperare il patrimonio edilizio, conservare l’eredità culturale della zona e catturare un turismo che negli anni è cambiato. Non è più un turismo di visita, ma di esperienza». Il pianterreno della casa in pietra di borgata Cavallini dà spazio agli aspetti legati all’allevamento, con la ricostruzione di un ovile e schermi sui quali scorrono filmati realizzati da Remo Schellino con interviste di Romano Salvetti.
Al piano superiore sono illustrati i prodotti legati alla pecora, dal formaggio all’utilizzo della lana per produrre indumenti, senza dimenticare gli aspetti tecnici della razza ovina delle Langhe e le erbe locali, elemento fondamentale per l’alimentazione delle pecore e, di conseguenza, per la produzione di formaggi. Nei suggestivi locali è stato anche ricreato l’ambiente delle vecchie case di Langa, mentre sotto l’arco al pianterreno sono esposti attrezzi agricoli e vecchie foto dedicate alla pastorizia.

I prossimi passi per rendere pienamente operativa la struttura sono la costituzione del comitato scientifico, passo necessario per ottenere il riconoscimento regionale ed entrare nel circuito degli ecomusei piemontesi, e la definizione delle modalità per la gestione e le visite.

Corrado Olocco

Nell’Ecomuseo della pecora di Paroldo convivono passato e presente 2

Banner Gazzetta d'Alba